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Coreana di nascita (a Seoul, nel 1946), ma dal 1987 stabilmente in Italia, tra Roma e le colline umbre prima, poi tra Milano e il Salento, Chung Eun-Mo si è formata a New York, dove nel 1980 ha conseguito il Master of Fine Arts al Pratt Institute. Ha poi frequentato Parigi, Monaco, Londra, Dublino (l’Imma-Irish Museum of Modern Art di Dublino presenta stabilmente una sua apprezzatissima installazione), portando nel suo lavoro l’eco, filtrata dal suo amore per la geometria, dei luoghi in cui ha vissuto, con le loro architetture e il loro paesaggio, la luce che li bagna e l’arte che hanno espresso nel tempo.
Nei suoi dipinti abitati da forme geometriche, e spesso essi stessi modellati in forme che alludono alla geometria piana o dei solidi, l’equilibrio compositivo è potenziato dall’armonia calibrata dei colori, in una ricerca che sembra oscillare tra la matematica, la musica e la poesia. Venti sue opere realizzate tra i primi anni Novanta e oggi sono esposte fino al 4 maggio nella Galleria Monica De Cardenas, in un’antologica che evidenzia la speciale qualità poetica del suo lavoro, ispirato sì dalle geometrie di Malevič e di Albers, ma sempre attraversato da un soffio palpabile di emozione. Lo spiega lei stessa quando dice che il colore delle sue tele e delle sue tavole va inteso come una combinazione di «luce, peso e piacere». Poco a che vedere, dunque, con la negazione emozionale del Minimalismo ma, al contrario, una ricerca costante di vibrazioni emotive, stimolate dalla luminosità dei colori e dall’intersecarsi armonioso delle forme, che conservano una memoria del reale e un’allusione a prospettive misteriose e multiple.
Di questo mondo esatto e silenzioso, ma tutt’altro che algido, è lo specchio il suo studio milanese, dove tutto è perfettamente ordinato, il pavimento è lindo, le tele sono allineate in perfetto ordine sulle pareti e la luce esterna è filtrata da tende candide mentre lei, seduta al cavalletto, traccia con squadre e compassi le sue quiete, serene geometrie luminose.

«Circle 5» (2000), di Chung Eun-Mo (particolare)
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