Un oggetto riemerso per caso nel 2022 in una fattoria nel Nord della Polonia è stato identificato come una statuetta femminile e datato a circa 6mila anni fa. Il reperto in calcare beige alto 12 centimetri è stato denominato «Venere di Kołobrzeg» per la sua somiglianza con altre figure di Venere rinvenute in Europa, considerate simboli di fertilità date le loro forme abbondanti. Gli storici hanno ipotizzato che potessero essere utilizzate in rituali o cerimonie volte a celebrare la fertilità e garantire la sopravvivenza e la prosperità della comunità locale. La statuetta in pietra calcarea beige, contenente frammenti di conchiglie di cozze e lumache, presenta chiari attributi femminili, benché leggermente distorti, simili ad altre statuette di Venere documentate nel corso della storia.  Gli arti superiori sono deformi, essendo stati scolpiti solo simbolicamente, così come gli arti inferiori, che rimandano a una posizione seduta. «Sono visibili sottili tracce di levigatura sulle parti convesse del corpo, in particolare intorno al seno e ai fianchi, circostanza che ci induce a pensare che la statuetta venisse utilizzata, riferisce il Museo delle Armi  di Kołobrzeg, dove è conservato il reperto. La parte posteriore è relativamente piatta, il che potrebbe indicare che la statuetta fosse posizionata verticalmente o fissata a una sorta di base».

«Posso affermare con certezza che si tratta del ritrovamento del secolo, ha dichiarato a “National Geographic” Aleksander Ostasz, il direttore del Museo di Kołobrzeg. Quello che è stato scoperto... è davvero  fenomenale, straordinario. Spinge decisamente oltre i confini della nostra storia di Kołobrzeg».

La statuetta venne rinvenuta a dicembre 2022 da un contadino nel suo campo in un villaggio vicino al fiume Parsęta, nei pressi di Kołobrzeg, località sulla costa baltica. «In archeologia, le scoperte significative sono in realtà determinate da due fattori. Il primo è il meticoloso lavoro di ricerca archeologica, che richiede molto tempo, ma a volte le scoperte spettacolari avvengono per caso. Abbiamo avuto bisogno di molto tempo per confermare l'autenticità della statuetta e il luogo del ritrovamento», osserva Marcin Krzepkowski, archeologo della Fondazione Relicta che ha partecipato alle ricerche sulla statuetta. «Insieme ad altri ricercatori, abbiamo stabilito che si tratta di un oggetto realizzato a mano e che molto probabilmente è un simbolo di Venere, dea della fertilità», aggiunge Jan Orliński, presidente del gruppo Parsęta, una comunità locale di storici e archeologi dilettanti. Il gruppo ha consegnato la statuetta al Conservatore Nazionale dei Monumenti polacco, che ha analizzato l’insolito manufatto con l’aiuto di specialisti provenienti da tutto il Paese. La conclusione a cui sono giunti gli esperti è che la statuetta risale a circa 6mila anni fa, al Neolitico, e potrebbe essere opera dei primi agricoltori che si insediarono nella regione della Pomerania occidentale.

Il Museo delle Armi Polacco sta riadattando la sua mostra permanente sulla storia di Kołobrzeg per includervi la Preistoria. La Venere sarà uno dei reperti più antichi in esposizione. «È un ritrovamento unico in Polonia», comunicano dal Museo, specificando che nessun reperto simile è stato trovato a nord dei Carpazi. La statuetta simile più antica che si conosca è la Venere di Hohle Fels. Scoperta nel 2008 nella Germania meridionale, risale a circa 40mila anni fa ed è conservata nel Museo della Preistoria di Blaubeuren. La più famosa è però, probabilmente, la Venere di Willendorf, risalente a circa 30mila anni fa, rinvenuta nel 1908 nella Bassa Austria ed esposta al Museo di Storia Naturale di Vienna.