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Alessandro Rabottini. Foto: Mark Blower

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Alessandro Rabottini. Foto: Mark Blower

La Miart di Rabottini è anche On Demand

Presentata la ventiduesima edizione della fiera in programma a Milano dal 31 marzo

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Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Milano. «L’edizione 2017 di Miart sarà un’edizione di consolidamento e di espansione», ha dichiarato questa mattina il nuovo direttore Alessandro Rabottini, presentando in Palazzo Reale la XXII edizione della fiera di arte moderna e contemporanea milanese (in fieramilanocity, padiglione 3, gate 5, dal 31 marzo al 2 aprile). Rabottini ha raccolto il testimone da Vincenzo de Bellis, ora curatore per le Arti Visive del Walker Art Center di Minneapolis, dopo aver impresso, nei suoi quattro anni di direzione, un passo e un respiro fortemente internazionali alla manifestazione organizzata da Fiera Milano, guadagnandole un nuovo, robusto prestigio.

Delle vicende recenti di Miart, Rabottini ha una conoscenza approfondita, essendo stato per i primi tre anni curatore di alcune sezioni e nell’ultimo il suo vicedirettore. Era prevedibile, dunque, che non ne avrebbe stravolto l’architettura, che era anche figlia sua, eppure non mancano novità di rilievo: come la sezione «trasversale» On Demand, le cui gallerie espongono fra le altre, opere context-based e opere site-specific, installazioni e wall painting, progetti da realizzare, performance, e altro, purché si tratti di «opere che, per esistere, hanno bisogno di essere “attivate” da chi le possiede, sottolineando in questo modo quanto l’atto stesso del collezionare sia una forma di cura, di progettualità e di responsabilità».

Modificato anche il concept della sezione cerniera tra arte moderna e contemporanea che s’intitolava THENnow e che ora si chiama Generations, dove otto coppie di gallerie mettono in dialogo due artisti di generazioni diverse (e non più un artista moderno e un contemporaneo). Permangono invariate, invece, le sezioni Established (116 espositori, divisi tra Master, cioè artisti storicizzati, e Contemporary); Emergent, con 20 gallerie internazionali (di cui ben 13 straniere) concentrate sulle nuove generazioni; Decades, che riunisce nove gallerie ognuna delle quali presenta un decennio del XX secolo («tengo moltissimo all’ampiezza del ventaglio cronologico proposto», precisa Rabottini), a partire dagli anni Dieci, e Object, con 14 gallerie di design contemporaneo in edizione limitata.
In tutto le gallerie saranno 175 (20 in più dell’anno passato), con moltissime riconferme e nuovi arrivi prestigiosi (per tutti, Gladstone, New York-Bruxelles; Art Concept, Parigi; Alison Jacques, Londra; Zeno X, Anversa). Più numerosi anche i partner, tanto che quest’anno ogni sezione avrà un premio dedicato: al Fondo Acquisizione Giampiero Cantoni di Fondazione Fiera Milano (100mila euro, per acquisire opere d’arte moderna e contemporanea destinate a formare la collezione della Fondazione) si confermano il Premio Rotary Club Milano Brera, sempre per i giovani artisti e il Premio Herno, che andrà al miglior progetto espositivo. Nuovo corso, invece, per il Premio Emergent, per la miglior galleria emergente, che diventa Premio BeArt/emergent, grazie alla partnership con BeArt, piattaforma di crowdfunding per il mondo dell'arte, mentre sono novità di questa edizione il premio Fidenza Village, in collaborazione con Fidenza Village e Value Retail, per il miglior stand di Generations, e il premio On Demand, in collaborazione con l’associazione svizzera Snaporazverein, per la migliore presentazione della nuova sezione e il premio CEDIT, destinato all’acquisizione di un’opera di un designer italiano emergente della sezione Object.

Ma sarà l’intera città a condividere questa festa dell’arte, grazie ad Art Week, programma (promosso dal Comune di Milano) di eventi, inaugurazioni e aperture speciali, che coinvolgerà istituzioni pubbliche, fondazioni e gallerie private, già dal 28 marzo e per tutta la durata della fiera. Fra le inaugurazioni, quella della personale di Santiago Sierra al Pac, e gli opening delle mostre nella Fondazione Arnaldo Pomodoro (Anna-Bella Papp a cura di Simone Menegoi), nell’Albergo Diurno di Porta VeneziaFlavio Favelli. Senso 80», a cura del Fai), ad Assab One, a FM Centro per l’Arte Contemporanea dei Frigoriferi MilanesiIl cacciatore bianco. Memorie e rappresentazioni africane») e al Triennale Design Museum, mentre la Rinascente Duomo presenterà le vetrine d’artista di Paola Pivi. Molti altri appuntamenti, però, sono in preparazione. Per le mostre di Palazzo Reale, Gam e Museo del Novecento (qui Andy Warhol. Sixty Last Suppers e Premio Acacia 2017) sono previste aperture straordinarie. Le altre Fondazioni attive a Milano (Carriero, Prada, Hangar Bicocca) offriranno anch’esse aperture speciali e visite guidate. Fittissimi, e di grande qualità poi, i miartalks (con inBetween Art Films): 40 gli ospiti internazionali, che dibatteranno sul tema delle biennali, triennali e documenta, nell’anno in cui si terrà la Biennale di Venezia, documenta di Kassel e Sculptur Project di Münster.
Per ogni dettaglio: www.miart.it.
 

Alessandro Rabottini. Foto: Mark Blower

La gallerie parigina Eric Hussenot è presente nella sezione Contemporary

Ada Masoero, 23 gennaio 2017 | © Riproduzione riservata

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