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Taro Nasu, Frieze Seoul 2024

Courtesy Frieze Seoul

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Taro Nasu, Frieze Seoul 2024

Courtesy Frieze Seoul

La Corea del Sud al centro del mercato dell’arte globale. Riflettori su Frieze Seoul

Gagosian, Zwirner, Hauser & Wirth tra i player internazionali presenti in Corea del Sud, mentre l’Italia si affida a tre sole presenze per farsi spazio nel mercato orientale

Monica Trigona

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Manca pochissimo al 3 settembre, data in cui Seul, la capitale della Corea del Sud, una delle città più dinamiche, tecnologiche e culturalmente stratificate del mondo, con oltre 9 milioni di abitanti, accoglierà la quarta edizione di Frieze Seoul (sino al 6 settembre) appuntamento ormai imprescindibile nel calendario globale dell’arte contemporanea. Organizzata dal colosso fieristico già responsabile di Frieze London, Frieze New York, Frieze Los Angeles e Frieze Masters, la fiera porta oltre 120 gallerie d’eccellenza da tutto il mondo, ribadendo la propria vocazione: connettere il meglio della produzione artistica contemporanea con un pubblico cosmopolita ed esigente. Il direttore Patrick Lee, figura centrale nel consolidamento del progetto in Asia, guida una programmazione ambiziosa che va oltre il modello fieristico classico. L’edizione 2025 si preannuncia infatti come un equilibrato dialogo tra epoche e geografie. 

Alla consueta sezione dedicata all’arte contemporanea si affianca Frieze Masters, sezione già stata parte integrante sin dall’esordio della rassegna nel 2022, che apre uno spazio di riflessione sull’arte antica, moderna e del XX secolo, offrendo un percorso trasversale attraverso secoli di creatività. Ma è soprattutto Focus Asia a intercettare lo spirito del tempo: dieci gallerie emergenti con meno di 12 anni di attività porteranno in fiera pratiche artistiche radicali, giovani linguaggi e visioni non allineate, in un continente sempre più centrale nella ridefinizione degli equilibri culturali globali. A rendere Frieze Seoul un evento di rilevanza strategica non sono solo le opere esposte, ma la sua capacità di attivare l’intera città: grazie alla collaborazione con la Galleries Association of Korea, la Frieze Week trasforma Seul in un vivace ecosistema di mostre, performance, talk e installazioni site-specific che attirano collezionisti, curatori e appassionati da ogni latitudine.

Le gallerie partecipanti

Agostino Bnalumi, «Rosso», 1973 sarà presente nello stand di Mazzoleni. Courtesy Mazzoleni-Torino, Londra

Tra i nomi degli espositori spiccano grandi player internazionali come Gagosian, Barbara Gladstone, Hauser & Wirth, Lehmann Maupin, Lisson Gallery, Mennour, Pace, Perrotin, Almine Rech, Sprüth Magers, White Cube e David Zwirner. In mezzo a questo panorama dominato da colossi globali, sono soltanto tre le gallerie italiane presenti: Apalazzogallery (Brescia), Mazzoleni (Torino, Londra) e Massimo De Carlo (Milano, Londra, Hong Kong). Una conferma, questa, di quanto la trasferta asiatica resti ancora una sfida selettiva per il mercato dell’arte italiano, che fatica a inserirsi stabilmente nel circuito fieristico dell’Estremo Oriente, nonostante la crescente attenzione verso i collezionisti coreani e cinesi. Da Mazzoleni dichiarano: «Siamo lieti di tornare a Frieze Seoul anche nel 2025 con una presentazione che riflette il programma dinamico della galleria, in vista dell’apertura del terzo spazio espositivo a Milano. La nostra presentazione in fiera riunisce voci distinte che hanno ridefinito i confini dell’arte dal secondo dopoguerra a oggi e includerà opere di Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Michelangelo Pistoletto e Salvo, tra gli altri».

La scelta di COEX, nel cuore di Gangnam, come sede della fiera, non è casuale: qui si incrociano innovazione, cultura pop, industria e tradizione — una geografia ideale per accogliere una manifestazione tanto ambiziosa. Frieze Seoul si svolgerà in concomitanza con Kiaf SEOUL, fiera d’arte per antonomasia della Corea del Sud. Mentre la prima si terrà all’interno dei padiglioni C e D, la seconda si svolgerà nei padiglioni A, B e nella Grand Ballroom. Dal 2002, Kiaf SEOUL rappresenta una delle piattaforme più dinamiche dell’arte contemporanea in Asia. In oltre vent’anni ha infatti saputo trasformarsi in un nodo fondamentale della scena culturale globale, seguendo – e in parte anticipando – la crescita esponenziale di Seul e agendo come ponte tra il mercato dell’arte coreano e quello internazionale. L’edizione 2025 ospiterà 175 gallerie provenienti da oltre 20 Paesi, confermando la portata sempre più internazionale dell’evento. Il tema scelto per quest’anno è «Risonanza», un concetto che richiama la capacità dell’arte di risuonare tra individui, generazioni e culture, creando legami profondi e duraturi.

Monica Trigona, 01 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

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