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Un dettaglio della cabina di ascensore proveniente da Casa Batlló

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Un dettaglio della cabina di ascensore proveniente da Casa Batlló

L'ascensore di Gaudí, da Barcellona a Palermo

Stefano Luppi

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Palermo. A dieci anni esatti dall'inserimento di Casa Batlló di Barcellona nella lista Unesco del patrimonio mondiale dell'Umanità, spunta a Palermo una importante scoperta relativa all'edificio modernista progettato da Antoni Gaudí tra il 1904 e 1907.
Lo studioso romagnolo Andrea Speziali, esperto d'arte Liberty, avrebbe individuato la cabina d’ascensore appartenuta alla dimora spagnola. È in possesso di un collezionista palermitano che alcuni mesi fa aveva chiesto allo studioso un'expertise. «L’appartenenza della cabina al casa Batlló è palese, afferma Speziali: i vetri soffiati, l’andamento segnico-coloristico delle decorazioni e le giunture sono le medesime che si ritrovano nella casa progettata da Gaudí. Il legno di mogano e la pavimentazione interna della cabina sono i medesimi materiali utilizzati per porte e finestre della casa barcellonese. Una ulteriore conferma si ha confrontando i metalli utilizzati per le maniglie della cabina ascensore, ancora una volta, gli stessi impiegati per Casa Batlló. E anche le dimensioni dell'attuale ascensore di Casa Batlló combaciano con le misure della cabina storica, anche considerando lo spessore d’incastro della sua base destinato a livellare la struttura al pavimento».
L’ascensore originale è opera della ditta barcellonese Fuster & Fabra Hermanos e anche questo particolare conferma l’attribuzione. Ma come è giunta a Palermo la cabina? Secondo Speziali :«Un imprenditore spagnolo, durante il periodo franchista, via nave la trasporta a Palermo dove risiede la famiglia, così come faceva con altri oggetti. La cabina Art Nouveau poi è stata venduta all’attuale proprietario che mi ha contattato».
Il manufatto ritrovato dovrebbe essere esposto al pubblico in anteprima assoluta nel 2017, in occasione di una mostra dedicata all’architetto Liberty Giuseppe Sommaruga per il centenario della morte.
A fine agosto il 27 enne studioso romagnolo ha individuato in una villa di Correggio (Re) affreschi Art Nouveau francesi di inizio Novecento che si consideravano perduti. Speziali ha anche recuperato nell’occasione un raro acquarello che sarebbe stato realizzato da Émile Hurtré e da Jules C. Wielhorski con il progetto della decorazione riscoperta nel Reggiano.
Da tempo inoltre lo studioso sta censendo i beni Liberty in Italia, mentre fino al 31 ottobre è anche attivo il Concorso foto e Video Italian Liberty.
Venerdì 25 settembre alle ore 18 si parlerà della scoperta in occasione della presentazione del libro, a cura dello stesso Speziali,  Italian Liberty. Una nuova stagione dell’Art Nouveau presso la libreria Feltrinelli di Rimini (ed. Cartacanta, 2015). Informazioni www.italialiberty.it.

Un dettaglio della cabina di ascensore proveniente da Casa Batlló

La cabina intera

Stefano Luppi, 25 settembre 2015 | © Riproduzione riservata

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