Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliIl curatore Marco Scotini, nella rassegna «The Opening» presso la galleria P420 fino al 30 aprile, ripropone a poco meno di quarant’anni di distanza l’incontro espositivo tra Franco Vaccari (1936) e Sanja Ivekovic (1949).
All’epoca i due giovani artisti colpirono la critica per il loro lavoro che si incentrava in particolare sul superamento della performance «classica», intesa come fruizione passiva da parte degli spettatori, a favore di happening nei quali l’apporto del pubblico portava contribuiva alla realizzazione dell’opera d’arte. Tutto ciò è evidente, ad esempio, nel più noto lavoro di Vaccari, «Esposizione in tempo reale n. 4. Lascia su queste pareti una traccia fotografica del tuo passaggio», esposto alla Biennale di Venezia del 1972.
Di Vaccari il curatore propone in mostra le opere, dal ciclo «Esposizione in tempo reale», «Maschere» del 1969, «Spazio privato in spazio pubblico» del 1973, «Il cieco elettronico» del 1973 e «Mito Istantaneo» del 1974. «Coinvolgere» è il verbo artisticamente preferito anche di Sanja Ivekovic che nella sua opera si occupa in particolare di identità femminile, politiche del potere e consumismo della collettività. Sono esposti a Bologna lavori quali «Inaugurazione alla Tommaseo» (1977), «Inter nos» (1978), «First Belgrade performance» (1978) e «Meeting Points»(1978).
Altri articoli dell'autore
A Modena il nuovo intervento del duo californiano nella Palazzina dei Giardini ducali e nel Museo della Figurina, dalla cui collezione si sono lasciati ispirare per la realizzazione della carta da parati
Alla Galleria Bper 39 opere (da Guercino a Ontani, da Jules van Biesbroeck a Klinger) illustrano il rapporto tra esseri mitologici e la condizione umana odierna
Alle Sale Chiablese oltre 100 opere dal Quattrocento al Novecento per un lungo excursus che pone al centro la bellezza del gentil sesso
Negli spazi della Fondazione luganese, due appuntamenti celebrano l’anniversario della raccolta dei coniugi che, in mezzo secolo, acquisirono oltre 250 opere da Balla a Warhol