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Carla Cerutti
Leggi i suoi articoliSembrerebbe proprio che i vetri francesi Art Nouveau stiano tornando di moda. Dopo un lungo periodo di oblio, ricompaiono nelle aste italiane con risultati di tutto rispetto, soprattutto gli esemplari limitati se non unici. È il caso della vendita, organizzata da Cambi a Milano lo scorso 24 marzo, di un’importante collezione genovese di vetri Gallé e Daum, con pezzi esemplificativi di tutta la vasta produzione dei due caposaldi della Scuola di Nancy. I cammeo seriali sono stati esitati nelle stime, con punte superiori in quelli «a paesaggio» di Daum; i delicati «trasparenti» a smalti policromi di Gallé hanno, giustamente, superato le aspettative ma sono stati soprattutto i suoi pezzi più singolari a spuntare le aggiudicazioni più elevate: 93mila euro per il vaso Iris del 1890 ca, ad applicazioni e marqueterie di sapore fortemente simbolista (nella foto), 62mila euro per la coppa Libellula del 1904, intrisa di giapponismo e di malinconia, 39.680 per il magnifico Vaso solanée, dal delicatissimo decoro floreale a sfumature rosa e lilla. Nella successiva tornata, dedicata alle arti decorative del ’900, sono state esitate con successo un nutrito gruppo di maioliche e porcellane di Gio Ponti per Ginori, tra le quali la cista «Le passioni prigioniere», del 1925, aggiudicata per 33.500 euro e un vaso a piume bianco e oro del 1928 circa, con la figura dell’Ospitalità, venduto per 18.600 euro, quasi il doppio della stima. Per quanto riguarda il design, infine, la prima asta di stagione è stata battuta a Torino da Santagostino lo scorso 14 aprile con risultati nella norma «italiana», vale a dire a prezzi contenuti nelle stime se non al di sotto. Qualche eccezione per Guglielmo Ulrich, 7.320 euro per una console del 1941 ca, valutata la metà; per Albini, 8.540 euro per una libreria componibile LB7, il massimo della stima; per Marco Zanuso, 7.930 euro per una coppia di poltrone Senior; per Mollino, 9.150 euro per una coppia di poltrone realizzate nel 1951 per la Rai di Torino; per Gabriella Crespi, 12.200 euro per la lampada da terra Fungo, valutata 3-4mila, e per Gio Ponti, 7.930 euro per una coppia di poltrone Dezza, il triplo della stima massima, ma ancora ben lontani dai risultati internazionali.
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