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Frida Juárez
Leggi i suoi articoliMercoledì 4 giugno il Museo Nacional de Antropología (Mna) di Città del Messico, il museo più visitato dell’America Latina con 3,7 milioni di presenze nel 2024, è stato insignito in Spagna del Premio Princesa de Asturias 2025 per la Concordia, destinato «all'opera di difesa e diffusione dei diritti umani, alla promozione e alla protezione della pace, della libertà, della solidarietà, del patrimonio mondiale e, in generale, del progresso dell'umanità». La giuria del Premio ha riconosciuto il Mna come «l’erede di una lunga tradizione di conservazione di una parte essenziale del patrimonio antropologico dell'umanità, che incarna i tratti distintivi di una grande nazione e funge da simbolo di identità profondamente legato al suo popolo». Situato nel cuore di Chapultepec, il parco più grande di Città del Messico, il museo è stato progettato nel 1963 dall’architetto Pedro Ramírez Vázquez. Ospita 22 gallerie permanenti con oltre 7mila reperti archeologici (celeberrima la Pietra del Sole azteca) e oltre 5mila pezzi etnologici. Anche il Premio Princesa de Asturias de las Artes è andato al Messico: il riconoscimento è stato infatti assegnato alla fotografa Graciela Iturbide (Città del Messico, 1943).
La celebrazione al Mna è però stata offuscata da una nube nera: il museo era stato chiuso al pubblico il giorno prima a causa della carenza di personale di sicurezza. Dopo deliberazioni che hanno coinvolto anche la presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, ha riaperto al pubblico giovedì 5 giugno.
I problemi sono iniziati il 3 giugno quando, senza preavviso, il Mna ha chiuso improvvisamente i battenti in anticipo, consentendo l’ingresso solo a una manciata di visitatori prima che l’amministrazione si rendesse conto di non disporre di un numero di addetti sufficiente per garantire la sicurezza delle sue inestimabili collezioni archeologiche ed etnografiche, né quella del pubblico. Delusi e frustrati, sia i residenti che i turisti internazionali sono stati costretti ad andarsene.
Dopo l'annuncio del premio, il museo e la comunità non hanno quindi potuto festeggiare, poiché il Mna è rimasto chiuso «fino a nuovo avviso». La notizia è arrivata alla presidente Sheinbaum, che durante una conferenza stampa ha ammesso di non essere stata informata della chiusura del Mna e di altri musei gestiti dall’Instituto Nacional di Antropología e Historia (Inah).
La chiusura è stata motivata con un cambiamento nei servizi di sicurezza. L’Inah aveva stipulato un contratto con nuove società di sicurezza private anziché continuare ad affidarsi alla polizia. La società incaricata dei musei di Città del Messico, Sistemas Prácticos en Seguridad Privada SA de CV, non è però riuscita a fornire il numero di guardie richiesto. Tra gli altri musei interessati figuravano il Museo Nacional de Historia, il Castillo de Chapultepec, il Museo Nacional de las Intervenciones, il Museo El Carmen, il Museo del Templo Mayor.
Giovedì mattina, 5 giugno, tutti i musei dell’Inah di Città del Messico hanno riaperto, dopo la notizia che il governo aveva fatto marcia indietro: della sorveglianza dei musei si occuperà nuovamente la polizia. «C'è stato un problema con i tempi del contratto assegnato dall’Inah per le guardie. Ecco perché i musei sono stati chiusi, ha spiegato Sheinbaum durante una conferenza stampa tenuta il giorno stesso. Ma abbiamo parlato con Diego Prieto, il direttore dell’Inah, e i musei hanno riaperto immediatamente».