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Paola Marini la scorsa settimana all'inaugurazione del Museo Cavalcaselle

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Paola Marini la scorsa settimana all'inaugurazione del Museo Cavalcaselle

Il furto di Verona, Paola Marini: «Dietro c'è sicuramente una volontà di destabilizzazione»

Veronica Rodenigo

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Verona. Paola Marini, per oltre vent’anni alla guida dei musei scaligeri e in procinto di lasciare a fine mese la direzione per prendere servizio, ai primi di dicembre, alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, raggiunta stamane al telefono, accetta di rilasciarci alcune riflessioni a caldo sul furto veronese. La direttrice parla con grande trasporto di «saccheggio», di una «ferita profondissima» inferta, sembra, da chi potrebbe avere interesse a «destabilizzare e mettere in crisi un sistema».
«Lasciando le indagini agli inquirenti, dichiara, posso fare alcune considerazioni sulle opere che sono troppe, troppo importanti e identitarie per il Museo. Tra queste mi riferisco soprattutto alla Madonna della quaglia del Pisanello e al bambino di Caroto. Per i Tintoretto si può dire che forse non erano tutti di primissimo livello ma vorrei andare al di là di una quantificazione del valore complessivo. Ho visto oggi una dichiarazione di Carlo Orsi; c’è chi parla di 15 milioni di valore per eccesso o per difetto…non entrerei nel merito di una perizia per ogni quadro. Se consideriamo, ad esempio, la Sacra Famiglia di Mantegna, ci sono molti studiosi che non la considerano come autografa ma per Verona è un quadro importante. Lo abbiamo valutato molto. È un pezzo dibattuto, importantissimo per la collezione veronese, su cui non c’è unanimità di consensi. Ciò però non toglie nulla al fatto che tutte queste opere (esiste un dibattito sull’autografia Pisanelliana anche della Madonna della quaglia), sono fortemente identitarie. Sul gruppo di Tintoretto sembra essersi particolarmente concentrata l’attenzione dei rapinatori. Abbiamo la fortuna che uno dei nostri Tintoretto sia troppo grande: sono state scelte opere piccole, tutte facilmente trasportabili. Inoltre altri due pezzi importanti e sempre del Tintoretto sono attualmente in prestito a Venezia per mostra di Schiavone (Splendori del Rinascimento) che inaugurerà a breve al Correr, il 28 novembre. Ci sono inoltre altre quattro opere (due de Jode, il Benini e il ritratto della cerchia del Tintoretto) che sono molto marginali di cui una peraltro generosamente comprata dagli Amici dei Musei. Non si capisce quindi la ratio nella scelta del gruppo. Diciamo però che in un saccheggio di questo tipo, che ci da la misura della durezza di questi tempi, sono contenuti in un numero così grande alcuni capolavori dal valore inestimabile a cui si lega fortemente il Museo. Il danno è enorme, la ferita profondissima ove le opere non venissero recuperate. Ci tengo comunque ad aggiungere che Castelvecchio è protetto da sistemi di allarme, telecamere, guardiania armata. Purtroppo, come si vede, non c’è nessun sistema che non sia attaccabile. Tutto si può migliorare ma non c’è stato lassismo nei sistemi di protezione».

Chi può avere interesse nel furto di pezzi non smerciabili sul mercato?

Sinceramente non lo so. Ho avuto la fortuna nei miei 33 anni di carriera museale (11 a Bassano, 22 a Verona) di essere sfiorata da episodi marginali. A Bassano si verificò il furto di una scultura di piccole dimensioni mentre era in corso un cantiere e a Verona vi fu solo un tentativo, da parte di un balordo, sempre durante un cantiere. Il furto su commissione è incentrato su uno o due pezzi…come si fa a pensare di poter piazzare delle opere strapubblicate così riconoscibili? C’è sicuramente una volontà di destabilizzazione, di mettere in crisi un sistema.

Sembra difatti qualcosa architettato anche con questa finalità…

Ma per colpire sarebbe bastato entrare e fare uno sfregio. Questa è un’organizzazione che ha dei costi…La coincidenza comunque tra il momento di festa di solo una settimana fa, la gioia per il rinnovato Museo Cavalcaselle (la cui ala meridionale è stata inaugurata proprio sabato scorso), e l’oggi è davvero terribile.

Paola Marini la scorsa settimana all'inaugurazione del Museo Cavalcaselle

Veronica Rodenigo, 21 novembre 2015 | © Riproduzione riservata

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