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Alcuni dei materiali esposti nella mostra «Pasolini Poco Percorso»

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Alcuni dei materiali esposti nella mostra «Pasolini Poco Percorso»

Il 2025 della Kasa dei Libri si apre con Pasolini

Nello spazio fondato a Milano da Andrea Kerbaker si proseguirà nel segno di Shakespeare e della fotografia; la sede di Angera (il Kapannone dei Libri), ospiterà quest’anno invece la Olivetti laboratorio di cultura e alcune attività per bambini

Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Al grido di «Vietato annoiare», sua regola aurea da sempre, la Kasa dei Libri di Milano inaugura il 21 gennaio la stagione espositiva 2025, intitolata «Storie straordinarie», con l’omaggio (sentito ma, come sempre accade qui, tutt’altro che enfatico) a Pier Paolo Pasolini. Cinquant’anni fa, il 2 novembre del 1975, Pasolini moriva infatti in modo atroce, in un assassinio sinora mai chiarito, e il progetto si propone di ripercorrerne l’attività di poeta, narratore, saggista, cineasta e motore di cultura attraverso una documentazione ricchissima e, in gran parte, molto rara. Non a caso il titolo è «PPP», che qui è sì il suo acronimo ma sta (anche) per «Pasolini Poco Percorso».

E le sorprese iniziano subito, con il suo primo scritto, quasi mai citato, uscito in una rivista dei Guf (Gruppi Universitari Fascisti) di Bologna, mentre a chiudere la mostra, che segue passo passo il suo percorso culturale ed esistenziale, è il libro che stava leggendo poche ore prima di essere massacrato: La scomparsa di Majorana (1975) di Leonardo Sciascia. Fra i due estremi, molte rarità, scovate da quell’inarrestabile cacciatore di libri e di documenti che è Andrea Kerbaker, fondatore della Kasa dei Libri e del Kapannone dei Libri (questo ad Angera; evidente la ragione delle K iniziali): nel percorso sfilano libri, poesie, polemiche e invettive, articoli su riviste di settore e su magazine popolari, locandine dei suoi film, sempre accompagnati da dispute roventi, pubbliche e private (alcune scene di «Teorema», 1968, furono girate alla Zelata, nel Pavese, nella tenuta di Giulia Maria Crespi, editrice negli anni ’60 e ’70 del «Corriere della Sera» e fondatrice del Fai, e si racconta che il marito, Guglielmo Mozzoni, fosse indignato che nella loro casa fosse stato girato «un film pornografico»), giù fino all’ultimo libro, che Pasolini presentò prima della fine: la traduzione in svedese di Le ceneri di Gramsci, una raccolta di sue poesie pubblicata da Garzanti nel 1957. Numerosi incontri con il pubblico (tra cui una passeggiata nei luoghi milanesi di «Teorema») affiancheranno la mostra.

La primavera si aprirà invece sotto il segno di Shakespeare, con la mostra «Shakespeare illustrato», che presenterà le illustrazioni delle sue opere, dalle incisioni nei volumi del ‘700 e ‘800 alle copertine popolari che circolavano in Inghilterra negli anni ’20 e ’30 del ’900, fino alle celebri reinterpretazioni di Salvador Dalí. Non mancherà, in autunno, l’appuntamento (concorso e mostra) «Le immagini rilegate», organizzato da Diorama Progetti Fotografici di Roberto e Pierluigi Mutti e Cristina Comelli, che riunirà i migliori libri di foto dell’anno, e poiché la fotografia sta entrando con sempre maggiore forza tra le passioni del «padrone di kasa», ecco che proprio alla fotografia è ora dedicata ad Angera un’intera area del Kapannone dei Libri. Nella sede di Angera sono poi in calendario altri appuntamenti, tutti all’insegna di sguardi trasversali, inediti: ad aprile, una mostra sulle copertine d’autore, con titoli la cui veste grafica fu affidata a scrittori (e pittori) come Carlo Levi, Jean Cocteau, Dino Buzzati e altri ancora; poi una rassegna curata da Giuseppe Lupo su quella (meravigliosa) «anomalia italiana» che, tra gli anni ’50 e ‘90 del secolo passato, è stata la Olivetti di Ivrea: un laboratorio di cultura che seppe proiettarsi dal Piemonte nel mondo, e sempre ai massimi livelli. Tra aprile e giugno, ecco gli «Incontri al lago» e poi, in estate, la partecipazione al festival di musica e paesaggio «Il Lago Cromatico», e le passeggiate e pedalate letterarie.

Le attività per i più piccoli tornano in entrambe le sedi (a Milano ora anche per la fascia da zero a 6 anni, grazie alla collaborazione con la Direzione Infanzia del Comune), e tornano, a Milano, le passeggiate letterarie e una maratona di letture ad alta voce, con Vita e Pensiero, casa editrice dell’Università Cattolica di Milano: protagonista, Jane Austen, nei 250 anni dalla nascita. E molto altro ancora, grazie a collaborazioni con il Comune e la Società Letteraria di Verona; con il Premio Malaparte (con Gabriella Buontempo, Incontri Internazionali d’Arte, e con Ferrarelle); con l’Università Cattolica di Milano (il ciclo «Professioni della Cultura») e con BAM-Biblioteca degli Alberi Milano, progetto di Fondazione Riccardo Catella con Comieco e Sistema Bibliotecario di Milano.

Ada Masoero, 19 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata

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