Il Ministero del Turismo portoghese lancia «Revive», un programma per recuperare e offrire ai visitatori 30 luoghi storici del Paese. Gli edifici interessati dall’iniziativa sono castelli, fortezze in riva al mare, palazzi nobiliari, conventi e monasteri, cittadelle fortificate, aziende agricole e caserme appartenenti al patrimonio storico-culturale lusitano che ora versano in stato di abbandono e incuria.


Il programma fa leva sul coinvolgimento dei privati, il cui impegno economico a sostegno di un progetto di ripristino, valorizzazione e utilizzo delle strutture verrebbe ricompensato da un ritorno di immagine oltre che dai proventi commerciali delle attività turistiche che potranno essere attivate. Per facilitare e incentivare l’adesione a questa chiamata in soccorso della cultura, il Governo portoghese ha anche dato il via a «Simplex», iniziativa parallela con lo scopo di semplificare le procedure burocratiche, all’interno dell’opera di rafforzamento e digitalizzazione del sistema della Pubblica amministrazione.


Attraverso un bando, in cui sono definiti vincoli e caratteristiche dell’iniziativa, gli investitori, non solo portoghesi, potranno quindi farsi carico di uno dei 30 palazzi, che si trovano su tutto il territorio: dall’estremo litorale settentrionale, al confine con la Spagna, alla regione di Oporto scendendo verso quelle di Coimbra e Portalegre, fino all’area di Lisbona e alla punta atlantica dell’Algarve. C’è anche un ex convento del XVII secolo, poi adibito a caserma, nelle Azzorre.


Tra gli altri fabbricati, il complesso di Ínsua, a forma di stella irregolare, è composto di un convento e di una fortezza militare, il tutto su un isolotto prospiciente Caminha, nel Nord-ovest del Paese, mentre nel centro del Portogallo, ad Alter do Chão, si trova la tenuta Alter, risalente al 1748 e a lungo sede di un’importante scuderia. Informazioni su revive.turismodeportugal.pt.