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Salvador Dalí, «Autoritratto con il collo di Raffaello» (dettaglio)

© Salvador Dalí, Fundacio Gala-Salvador Dalí

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Salvador Dalí, «Autoritratto con il collo di Raffaello» (dettaglio)

© Salvador Dalí, Fundacio Gala-Salvador Dalí

Il Pantheon di Salvador Dalí in mostra a Roma

A Palazzo Cipolla, sessanta opere del maestro surrealista ne indagano l’ammirazione verso Vermeer, Velázquez, Raffaello e Pablo Picasso per esaudire un suo desiderio: «Diventare un classico»

Una mostra a Roma, dal 17 ottobre fino al primo febbraio 2026, celebrerà Salvador Dalí nel nome dei suoi numi tutelari pittorici: Vermeer, Velázquez e Raffaello, tre maestri storici, e Pablo Picasso, suo grande contemporaneo. La mostra, «Dalí. Rivoluzione e Tradizione», sarà ospitata dal Museo del Corso a Palazzo Cipolla, polo museale, inaugurato dalla Fondazione Roma nel novembre 2024, che comprende anche Palazzo Sciarra Colonna.

L’esposizione, presentata dalla Fondazione Roma, in collaborazione con la Fundació Gala-Salvador Dalí, con il supporto organizzativo di MondoMostre e con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna, presenterà sessanta opere, tra dipinti e disegni, accompagnati da documenti fotografici e audiovisivi, sotto la direzione scientifica di Montse Aguer, direttrice dei Musei Dalí, e la curatela di Carme Ruiz González e Lucia Moni. Oltre ai dipinti e disegni provenienti dalla Fundació Gala-Salvador Dalí, importanti prestiti saranno quelli da istituzioni come il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, il Museu Picasso de Barcelona e le Gallerie degli Uffizi.

La mostra è stata anticipata questa mattina a Palazzo Montorio-Ambasciata di Spagna in Italia, da Miguel Ángel Fernández-Palacios, ambasciatore di Spagna in Italia, Franco Parasassi, presidente Fondazione Roma, Felix Roca Batllori, direttore generale Fundació Gala-Salvador Dalí e Lucia Moni, curatrice Fundació Gala-Salvador Dalí.

«Diventare un classico», questa era la volontà di Dalí, e con questa determinazione il pittore si volse alla pittura di Velázquez, Vermeer e Raffaello, suoi modelli supremi cui dedica, nelle proprie opere, numerosi omaggi e citazioni. In mostra, opere come «Autoritratto con il collo di Raffaello» (1921), «La scuola di Atene» (1979), «La perla. L’infanta Margarita d’Austria da Las Meninas di Velázquez» (1981), consentiranno di comprendere il rapporto fra la pittura del maestro spagnolo e l’arte del passato. Con Picasso, ovviamente, il legame è stato più ambivalente e non privo di rivalità, a partire dal loro primo incontro, avvenuto a Parigi nel 1926. Nella «Tabella comparativa dei valori», pubblicata da Dalí nel trattato «50 segreti magici per dipingere» (1948), Picasso era l’unico vivente, oltre a sé stesso, tra gli artisti selezionati. Infine, in occasione del ventennale della Festa del Cinema di Roma, la mostra inaugurerà una collaborazione con il festival, che avrà come focus il legame di Dalí con il mondo del cinema.

Arianna Antoniutti, 17 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

Il Pantheon di Salvador Dalí in mostra a Roma | Arianna Antoniutti

Il Pantheon di Salvador Dalí in mostra a Roma | Arianna Antoniutti