Veduta dell’installazione «Bellapais Abbey» di Theodoulos Polyviou, primo capitolo del progetto «Transmundane economies» al Künstlerhaus Bethanien

© Theodoulos Polyviou

Image

Veduta dell’installazione «Bellapais Abbey» di Theodoulos Polyviou, primo capitolo del progetto «Transmundane economies» al Künstlerhaus Bethanien

© Theodoulos Polyviou

Il Palazzo in esilio di Theodoulos Polyviou

Nella Fondazione Elpis di Milano il terzo capitolo di un progetto dell’artista che riempie i vuoti della tradizione culturale cipriota attraverso virtualità e tecnologie digitali

Cipro, 1950: nel pieno del conflitto tra la componente maggioritaria greco-cipriota della popolazione che, dopo la lunga dominazione britannica, ambiva a unirsi alla Grecia e la componente turco-cipriota, ostile a quel progetto, l’arcivescovo ortodosso Makarios III, poi primo presidente della Repubblica di Cipro, indice un concorso per la costruzione di un nuovo palazzo arcivescovile a Nicosia, scatenando un forte dibattito sul tema infuocato dell’identità nazionale. 

Berlino, 2022: Theodoulos Polyviou (1989), artista cipriota basato in Germania, avvia il progetto, in corso, «Transmundane Economies», nel quale si serve della virtualità e delle tecnologie digitali per studiare, ricostruire e riempire i vuoti della tradizione culturale cipriota, non in chiave nazionalista ma piuttosto per «speculare sul rapporto tra queerness, riparazione e reinvenzione all’interno degli intrecci storici dell’isola».

Dopo aver presentato i primi due capitoli del progetto al Künstlerhaus Bethanien («Bellapais Abbey») e al Bode Museum di Berlino («Screen»), Polyviou, che nel 2023 è stato artista in residenza a «Una Boccata d’Arte» (il progetto promosso da Fondazione Elpis con Galleria Continua), mette in atto dal 10 aprile al 7 luglio, alla Fondazione Elpis di Milano, il terzo capitolo «Un Palazzo in esilio». Alla base di questa terza tappa di «Transmundane Economies» c’è la sua riflessione sui meccanismi d’inclusione ed esclusione suscitati da quel palazzo dal così alto valore simbolico, diventato luogo identitario per la maggior parte della comunità cipriota e, all’opposto, di esclusione per i gruppi minoritari. 

Per narrare questa vicenda, Polyviou (che era presente nel Padiglione della Repubblica di Cipro alla Biennale di Architettura di Venezia 2021) si serve di calchi di frammenti architettonici provenienti da una fabbrica ormai dismessa di Cipro, che li aveva utilizzati per costruire il Palazzo arcivescovile e alcune chiese locali. Collocati al piano terra della Fondazione Elpis, i calchi si pongono come sculture dotate di un’autonomia semantica, potenziata anche dalla parziale doratura di alcuni di essi.

Salendo al piano superiore, l’artista presenta in una videoinstallazione realizzata con l’architetto Loukis Menelaou la sua immaginaria partecipazione a quel concorso del 1950, modellandola sui precetti di un guaritore cipriota attivo allora, Daskalos, e accompagnando il video con un modello architettonico realizzato con legno di recupero tratto dal vecchio tetto della sede di Fondazione Elpis.

Nel piano inferiore trovano invece posto dei complessi collage ricavati da giornali greci, britannici e ciprioti degli anni ’50, da cui si evincono le forti tensioni tra le diverse componenti della popolazione cipriota, lette anche attraverso lo sguardo del potere coloniale. Un grande candelabro fatto con un’impalcatura chiude il cerchio simbolico, sorreggendo candele votive fabbricate da un laboratorio che si apre proprio di fronte al Palazzo arcivescovile di Nicosia.

Veduta dell’installazione «A Palace in exile» di Theodoulos Polyviou, terzo capitolo del progetto «Transmundane Economies» alla Fondazione Elpis di Milano

Ada Masoero, 08 aprile 2024 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Como, la sua città natale, celebra l’enciclopedico naturalista scomparso durante l’eruzione del Vesuvio nelle due sedi dell’ex chiesa di San Pietro in Atrio e del Palazzo del Broletto

La collettiva curata da Giorgio Verzotti raduna artisti svariati, da quelli attivi nel dopoguerra sino a una giovane autrice che interagisce con l’Intelligenza artificiale

 

 

L’artista lombardo è protagonista di un percorso che ne valorizzare il ruolo all’interno del panorama del dopoguerra

La mostra dell’artista veneziano da ML Fine Arts, ripercorrendo un felice periodo della sua vicenda creativa, raggruppa una dozzina di opere di assoluta qualità e significato  

Il Palazzo in esilio di Theodoulos Polyviou | Ada Masoero

Il Palazzo in esilio di Theodoulos Polyviou | Ada Masoero