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«I Dormienti» (1998) di Mimmo Paladino, progetto per Arte all’Arte 3. Cortesia dell’Associazione Arte Continua, San Gimignano. Foto Ela Bialkowska

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«I Dormienti» (1998) di Mimmo Paladino, progetto per Arte all’Arte 3. Cortesia dell’Associazione Arte Continua, San Gimignano. Foto Ela Bialkowska

I trent’anni della Galleria Continua

Il segreto del successo? «Non avere un business plan e lasciare liberi gli artisti». I tre fondatori della Galleria Continua celebrano (divertendosi) il compleanno

Laura Lombardi

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Una formula inimitabile è il non avere formula, lasciarsi guidare da quella che Anish Kapoor, proprio riferendosi a loro, definisce «The Ability to Dream» (titolo del documentario a loro dedicato, prodotto e realizzato da Sky Arte, dove è disponibile on demand, e Tiwi): Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo festeggiano i trent’anni dall’apertura della Galleria Continua. Nella città delle torri medievali, San Gimignano, in provincia di Siena, iniziarono affittando una stanza di 24 metri quadrati, esponendo alla prima mostra opere di un artista inventato, chiamato con l’acronimo dei loro nomi e di quello delle rispettive fidanzate («dopo trent’anni possiamo confessarlo», dice Lorenzo).

Le mostre successive furono di giovani artisti, loro coetanei, appena usciti dall’Accademia. Ora hanno sedi a Pechino, Les Moulins, l’Avana, San Paolo, Roma, Parigi e Dubai: otto gallerie (e nove figli in tre). Il felice connubio fra i tratti indicati da Silvia Pichini che li segue da sempre nei rapporti con i media e non solo, la grande energia di Lorenzo (per entrare nel presente ma nutrendosi di un passato glorioso), l’animo sognatore, idealista di Mario (che voleva fare il politico ma ha trovato il modo di impegnarsi nel sociale tramite le iniziative di charity e altro promosse dalla «Associazione Arte Continua»), l’equilibrio e la pacatezza (ma pronta ogni tanto a sfociare in un’irrazionalità coraggiosa) di Maurizio, uniti al sostegno iniziale di un grande gallerista come Luciano Pistoi, ha conquistato artisti di fama mondiale, da Chen Zhen a Kapoor, da Antony Gormley a Daniel Buren, da Kiki Smith a Pistoletto, da Hans Op de Beck a Carlos Garaicoa, da Ai Weiwei a Giovanni Ozzola, da Berlinde De Bruyckere e Shilpa Gupta ai Kabakov, e molti altri ancora.

E i grandi progetti, come «Arte all’Arte» (1996-2005) dell’Associazione Arte Continua per creare quel rapporto tra arte, architettura e paesaggio che in antico esisteva, perché, nota Mario, «le città in passato erano come grandi sculture nel paesaggio», chiedendo agli artisti di donare opere alla comunità, come contraltare alla globalizzazione, ma anche «Arte Pollino», con Kapoor e la grande ruota di Carsten Höller in bilico sulle montagne della Basilicata. La famiglia sempre più allargata di Continua, fatta di critici d’arte, collezionisti e cultori d’arte di ogni età li segue un po’ ovunque in un clima goliardico di gita scolastica: «Ce l’abbiamo fatta perché non abbiamo mai avuto un business plan e abbiamo lasciato che gli artisti facessero da noi quel che volevano».

Opere apparentemente invendibili, come il buco nel pavimento della galleria per creare il vortice d’acqua di Kapoor, o l’immensa forma umana di Gormley: «Ora però l’opera di Kapoor è a Versailles e quella di Gormley in Messico in un museo». Ma nella platea dell’ex teatro, dove la galleria è dal 1995, a volte accanto alle opere stesse degli artisti si allestiscono le cene con gli immancabili menu di Marisa e poi esplodono le danze, fino a notte fonda, con un’atmosfera che non ha nulla in comune con quella dei party del mondo dell’arte e che i tre «ragazzi» di Continua esportano in tutti i luoghi dove si trovano a operare. Amano ripetere un detto cinese, insegnato da Chen Zhen, colonna portante di Continua, con Michelangelo Pistoletto: «Tre idioti insieme possono fare un genio».

«I Dormienti» (1998) di Mimmo Paladino, progetto per Arte all’Arte 3. Cortesia dell’Associazione Arte Continua, San Gimignano. Foto Ela Bialkowska

Laura Lombardi, 19 gennaio 2023 | © Riproduzione riservata

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