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«Spazio di luce» (2008) di Giuseppe Penone, Rovereto, Mart. Foto: Mart / Carlo Baroni

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«Spazio di luce» (2008) di Giuseppe Penone, Rovereto, Mart. Foto: Mart / Carlo Baroni

I progetti digitali dei musei del Nordest

Collezioni e mostre si raccontano virtualmente

Camilla Bertoni

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La partita dei musei in tempo di pandemia si sta giocando a colpi di follower, dai 110mila del Mart, Museo di Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, ai 72mila «mi piace» incassati dalla pagina Facebook di Palazzo Grassi e Punta della Dogana a Venezia.

Tra pillole di eventi passati e iniziative digitali su quelli in corso, offerti come antidoto all’isolamento forzato, nei musei deserti (fino a quando?) fervono le iniziative per tenere accesa la relazione con il pubblico: i laboratori didattici, come quelli del Mart e di Palazzo Grassi, i cataloghi da scaricare in pdf, per esempio dal sito della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, le visite virtuali di mostre da poco inaugurate, come «L’invenzione del colpevole» al Museo Diocesano di Trento che offre pillole quotidiane su YouTube.

Alcune mostre attendono ancora di essere aperte, come «Giambattista Piranesi. Architetto senza tempo», a cura di Chiara Casarin e Pierluigi Panza, costruita sulle raccolte grafiche dei Musei Civici di Bassano a Palazzo Sturm: si può visitare dai canali social con approfondimenti, incursioni nel backstage, dettagli e curiosità.

A Bolzano il Museion si visita con un canale da cui gli artisti parlano con il pubblico, ma dal 30 maggio la promessa è quella di riaprire la stagione espositiva con un progetto pensato da Karin Sander (Benserg, 1957). Mentre via Instagram si conoscono le opere della Fondazione Antonio Dalle Nogare, a Trento la Galleria Boccanera festeggia virtualmente il suo tredicesimo compleanno con una collettiva digitale, al via dal 13 maggio: undici artisti si affidano all’immaginazione come cura contro la quarantena.

La Collezione Carlon, che aveva appena aperto a Palazzo Maffei di Verona la sua sede museale, si racconta via Facebook e Instagram attraverso i colori, ogni settimana uno diverso, in attesa della riapertura.

Lunedì, mercoledì e sabato l’appuntamento è con Palladio dalla pagina Facebook del Palladio Museum di Vicenza: un esperto dal mondo racconta il suo edificio preferito o segnalato dai follower. L’atrio monumentale dell’Itis di Trieste si prepara ad accogliere, appena possibile tra maggio e giugno, le opere su carta che il padovano Michele Sambin ha composto in relazione con la musica.

Prosegue il progetto Teens lanciato dalla Pinault Collection di Venezia, che si fa raccontare dal punto di vista degli adolescenti coinvolgendoli anche nel descrivere la propria quotidianità a partire dalle riflessioni condivise con il fotografo tedesco Kurt Kranz.

Le opere della Fondazione Alberto Peruzzo di Padova sono invece raccontate ogni giorno da critici e collezionisti. Il Mart di Rovereto, che ha incrementato i progetti digitali con un nuovo video girato nelle sale vuote, si prepara a partecipare, sempre online, alla Social Media Week, appuntamento annuale internazionale al via dall’11 maggio, quest’anno sul rapporto arte e ambiente.

Il 18 si è chiusa la settimana con la Giornata Internazionale dei Musei organizzata da Icom sul tema diversità e inclusione, per la quale il Mart ha messo a punto iniziative in partnership con Google Arts&Culture. Con la tecnologia Google inoltre decine delle opere digitalizzate del museo trentino sono godibili anche nei dettagli più materici. E per chi non si accontenta, lo chef stellato Alfio Ghezzi, gestore della nuova caffetteria del Mart, regala ricette.

Camilla Bertoni, 20 maggio 2020 | © Riproduzione riservata

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