«Revenge of the goldfish» (1981), di Sandy Skoglund

© Sandy Skoglund. Cortesia di Paci Contemporary-Gallery Brescia Porto Cervo, Italia

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«Revenge of the goldfish» (1981), di Sandy Skoglund

© Sandy Skoglund. Cortesia di Paci Contemporary-Gallery Brescia Porto Cervo, Italia

I mondi ipercromatici e surreali di Sandy Skoglund

Una mostra a Senigallia ripercorre tutte le fasi dell’attività della fotografa statunitense a partire dagli anni ’70 

Prosegue fino al 2 giugno nelle sale di Palazzo del Duca a Senigallia Città della fotografia l’antologica «Sandy Skoglund. I mondi immaginari della fotografia. 1974-2023», curata da Mario Trevisan e Paci Contemporary

L’esposizione ripercorre la carriera dell’artista che sceglie la fotografia per immortalare le sue installazioni ipercromatiche e surreali, fatte di mobili e oggetti che lei stessa disegna e realizza. Ogni opera ha una gestazione piuttosto lunga, di mesi e a volte di anni: Skoglund non indulge nel pressappochismo, ricrea manualmente ogni minimo dettaglio che andrà a comporre la fotografia che scatterà. Si badi però: il medium fotografico non è supplementare. 

Come dichiara l’artista stessa: «Senza la fotografia, l’arte concettuale si cancellerebbe dalla memoria degli uomini. In questa forma la mia arte può essere recepita come un dipinto, come una finestra aperta su un altro mondo. È questa d’altro canto la ragione per cui lavoro con la macchina fotografica. Il grande formato si adatta bene all’aspetto burlesco del mio lavoro». 

La mostra marchigiana racconta tutte le fasi dell’attività di Sandy Skoglund, da quando negli anni ’70 inizia a fotografare da autodidatta, passando per i primi successi di pubblico e critica degli anni ’80, come «Radioactive cats» e «Revenge of the goldfish», nonché per «Atomic Love» e «The cocktail party», ormai celebri opere degli anni ’90, in cui le installazioni diventano sempre più ricche e complesse. È esposta anche «Winter», l’ultima opera realizzata dall’artista: iniziata nel 2008 e terminata nel 2018 la sua elaborazione ha richiesto anni di prove, tentativi e sperimentazioni di nuove tecniche per catturare l’immagine del fiocco di neve: «Un ibrido di tecniche e concetti che sono stati immortalati insieme dalla macchina fotografica il 22 dicembre 2018. In opposizione alla rapida istantanea, “Winter” è uno studio sulla perseveranza e sulla persistenza, un paesaggio artificiale che celebra le belle e spaventose qualità della stagione più fredda» precisa Skoglund. 

La mostra è stata organizzata con il supporto del Comune di Senigallia, il sostegno di Regione Marche e la collaborazione di Fondazione Cassa di Risparmio e della Galleria Paci Contemporary.

Teresa Scarale, 23 aprile 2024 | © Riproduzione riservata

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