Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image
Image

Garofalo & Dossi

Stefano Luppi

Leggi i suoi articoli

Sono trascorsi cinquecento anni da quando, secondo un documento del 1513, i pittori della corte estense Benvenuto Tisi detto il Garofalo e Giovanni Luteri detto Dosso Dossi si recarono a Venezia per acquistare i colori utili a dipingere il Polittico Costabili. La grande macchina d’altare, una delle opere cardine della pittura rinascimentale ferrarese, è conservata dal 1846 nella Pinacoteca di Palazzo dei Diamanti ma è stata smontata e spostata dopo che il muro dell’ala Biagio Rossetti su cui era esposta aveva riportato forti lesioni durante il sisma della primavera del 2012. Ora, fino al 26 gennaio, è al centro di una mostra-cantiere allestita in più sale di Palazzo dei Diamanti che consente di ammirare da vicino le sei tavole che compongono il polittico insieme al «Giovanni Battista» di Dosso prestato dalla Galleria Palatina di Firenze. L’esposizione è curata dalla direttrice della Pinacoteca Luisa Ciammitti e dallo storico dell’arte Vincenzo Gheroldi che hanno fatto il punto sulla storia dell’opera, commissionata dal nobiluomo Antonio Costabili per la chiesa di Sant’Andrea, a quindici anni dalla mostra «Garofalo e Dosso. Ricerche sul polittico Costabili» tenutasi nel 1998. «Nell’occasione, spiega Lucia Ciammitti, abbiamo smontato, pulito, rafforzato, un lavoro eseguito insieme al Centro di conservazione e restauro di Venaria Reale (To) che ora permette di ammirare meglio la sprezzatura di Dosso e la pittura diligente di Garofalo. Continua il dibattito sulla datazione: 1513-1514 oppure, come io penso, 1513-1518/22». Sulle tavole è stata eseguita una serie di indagini non invasive che ha confermato alcune trasformazioni in corso d’opera e l’impostazione più arcaica della tavola centrale, forse commissionata prima delle laterali.

Stefano Luppi, 25 febbraio 2015 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

A Bologna, da Maurizio Nobile Fine Art, opere dal Cinquecento a oggi creano un dialogo suggestivo rifuggendo ogni rigidità cronologica

Ferrara Expo ospita i 3 giorni dell’appuntamento imprescindibile per chi lavora per far rinascere l’arte

L’artista francese presenta al Museo Nivola un’ampia installazione ambientale che unisce pittura, architettura e design, per analizzarne la produzione pittorica dagli anni Ottanta a oggi

A Modena il nuovo intervento del duo californiano nella Palazzina dei Giardini ducali e nel Museo della Figurina, dalla cui collezione si sono lasciati ispirare per la realizzazione della carta da parati

Garofalo & Dossi | Stefano Luppi

Garofalo & Dossi | Stefano Luppi