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Le arcate severiane

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Le arcate severiane

Estate romana: arte, teatro, musica e performance nei luoghi chiave della città antica

Federico Castelli Gattinara

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Roma. «Patrimonio storico e creazione contemporanea» è un interessante progetto della Soprintendenza speciale per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma insieme alla Fondazione Romaeuropa (in collaborazione con Nomas Foundation ed Electa) che dal 24 giugno al 27 novembre innesta iniziative contemporanee nel campo delle arti visive, del teatro, della musica e della performance in molti dei principali luoghi di Roma antica e non solo, come il Colosseo, la Crypta Balbi, il Palatino, Palazzo Altemps, le Terme di Diocleziano e Villa Borghese.

In particolare il Palatino, come già nel 2013 con «Post Classici» a cura di Vincenzo Trione, ospiterà dal 24 giugno al 18 settembre la mostra «Par tibi, Roma, nihil», ideata da Monique Veaute, presidente della Fondazione Romaeuropa, e curata da Raffaella Frascarelli. Una sfida da far tremare i polsi, come ogni volta che ci si confronta con un luogo tanto magnifico e potente. «La prima cosa è il rispetto», dice Monique Veaute, che lo traduce subito nell’affido della curatela a chi riunisce queste due anime: la Frascarelli è al contempo archeologa e presidente della Nomas Foundation, che sostiene e promuove il contemporaneo con un suo centro di ricerca e una bella collezione (che per l’occasione presta le opere).
In mostra 27 artisti, con nomi di primo piano come Jannis Kounellis, Daniel Buren, Kapwani Kiwanga, Nico Vascellari, Marinella Senatore e Sislej Xhafa (che in parallelo, dal 2 giugno al 2 ottobre, ha una importante personale al MaXXI) le cui opere saranno allestite in spazi certo non neutri come le arcate e il grande terrazzo della domus Severiana, lo stadio di Domiziano, la domus di Augusto, la Meta Sudans, aree in alcuni casi chiuse per la solita cronica mancanza di personale e riaperte per l’occasione. Tre grandi opere site specific daranno segno e misura dell’intervento: Daniel Buren con una grande installazione di bandiere sulle arcate severiane, ben visibile da fuori, da lontano, a costituire un richiamo per tutti, turisti e cittadini che spesso non conoscono queste meraviglie antiche; Kader Attia con una testa su scultura acefala al peristilio inferiore della domus augustana; Sislej Xhafa con una fontana alta trenta metri accanto all’antica fontana d’età flavia della Meta Sudans. E ancora una serie di performance di artisti, tra cui Sissi e Nico Vascellari, ad animare la scena.

A questo si aggiunge dal 4 al 9 luglio allo stadio palatino il singolare e spettacolare «Palamede» di Alessandro Baricco, infine a chiusura un simposio con contemporaneisti, archeologi, storici del mondo antico sui temi del dialogo tra contemporaneità e patrimonio, nuovi modelli di offerta culturale e riflessione critica, self education e così via.
E poi le altre arti un po’ ovunque per la città, il teatro di Giorgio Barberio Corsetti all’ex Planetario, alla Crypta Balbi e in altri luoghi, tutti e quattro i cori dell’Accademia di Santa Cecilia alle Terme di Diocleziano, i concerti del musicista e performer Alvin Curran a Villa Medici e al laghetto di Villa Borghese (come già nel 1979 su commissione di Renato Nicolini), il soprano Sabina Meyer in reinterpretazioni contemporanee del Barocco alla Villa Farnesina.

Un insieme di iniziative in linea col pensiero e l’operato del ministro Franceschini, che plaude «perché tutto è stato contemporaneo, anche lo stadio di Domiziano». In linea col principio di rivitalizzare il nostro patrimonio, oltre che doverosamente salvaguardarlo, rianimandolo come si sta facendo col progetto sui «teatri di pietra», e come si vorrebbe fare anche con il Colosseo. «Questi luoghi qui, chiosa Baricco, un Paese stupido li chiude, un Paese intelligente li apre, un Paese geniale li suona. Perché sono strumenti incredibili».

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Kader Attia

Nico Vascellari

Il Palatino

Palazzo Altemps

Stadio Palatino. Foto: © Luigi Spina

«Palamede. L'eroe cancellato», di e con Alessandro Baricco. Produzione Elastica srl. Foto di Giacomo Maestri

Federico Castelli Gattinara, 28 aprile 2016 | © Riproduzione riservata

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