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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliDopo il terribile video nel quale membri del Califfato dell'Isis appaiono impegnati a distruggere alcune statue antiche dal Museo della civiltà di Mosul, le autorità irachene passano alla controffensiva culturale e anticipano a domani la riapertura al pubblico dopo dodici anni del Museo Nazionale di Baghdad.
Nell'aprile del 2003 il museo subì un pesantissimo saccheggio sulla cui entità le fonti non sono concordi: con ogni probabilità siamo intorno ai quindicimila reperti risalenti all'epoca mesopotamica scomparsi di cui solo circa 4mila sono stati recuperati e restaurati nel corso degli anni. Il museo nella capitale irachena avrebbe dovuto aprire, secondo i responsabili intervistati oggi dal quotidiano «Avvenire», tra due mesi, ma si è voluto dare appunto un segnale. «Quello che è successo ci ha indotti ad accelerare il nostro lavoro, proprio come reazione a ciò che hanno fatto le bande dell'Isis, ha spiegato Qais Hussein Rashid, viceministro per il Turismo e le Antichità dell'Iraq. Il messaggio dalla terra di Mesopotamia, è chiaro: proteggeremo la civiltà, e individueremo chi la vuole distruggere».
Grazie infatti alle ricchezze archeologiche della Mesopotamia, con opere provenienti dalle antiche Babilonia, Ur e Ninive, le collezioni del museo, fondato nel 1926, sono tra le più importanti al mondo. L'istituzione, la principale del Paese, era chiusa dal 2003, dai tempi della seconda guerra del Golfo dopo quella del 1991, seguita all'invasione del Kuwait dell'ex dittatore Saddam Hussein.
Il museo avrà un biglietto diversificato: gli iracheni pagheranno per l'ingresso 1.500 dinari, poco meno di un euro, mentre i cittadini di altri Paesi arabi pagheranno dieci volte tanto e gli stranieri di provenienza diversa venti volte il prezzo. Plauso dell'Unesco: «L'azione ha un significato simbolico, utile a combattere l'estremismo violento e gli attacchi contro i siti culturali. Abbiamo bisogno più che mai di credere nel potere della cultura», ha detto il direttore generale Irina Bokova.

La riapertura del Museo Nazionale Iracheno. Foto Agi
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