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Dettaglio di un autentico totem Tlingit di Ketchikan, Alaska. Foto Jeremy Keith via Wikicommons

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Dettaglio di un autentico totem Tlingit di Ketchikan, Alaska. Foto Jeremy Keith via Wikicommons

Condannato a due anni per il commercio di falsi manufatti dell’Alaska

L’uomo sconterà la detenzione per aver venduto come arte dei Nativi americani oggetti contraffatti per oltre 1 milione di dollari

Torey Akers

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Un uomo dello Stato di Washington è stato condannato a due anni di carcere federale per aver venduto oggetti prodotti nelle Filippine spacciandoli per opere dei nativi dell’Alaska. Ha venduto più di un milione di dollari di falsi in violazione dell’Indian Arts and Crafts Act del 1990 (una legge sulla pubblicità veritiera che proibisce le false dichiarazioni nella vendita di oggetti di artigianato dei Nativi americani in tutti gli Stati Uniti), arrivando ad assumere commessi nativi dell’Alaska nei suoi negozi per rappresentare falsamente la sua merce.

Secondo l’Ufficio del Procuratore degli Stati Uniti in Alaska, Cristobal «Cris» Magno Rodrigo ha gestito due società con sede in Alaska tra aprile 2016 e dicembre 2021. La prima, Alaska Stone Arts, vendeva soprattutto sculture in pietra; la seconda, Rail Creek, trattava totem in legno. Sia le sculture sia i totem provenivano dalla Rodrigo Creative Crafts, un’azienda di proprietà della moglie di Rodrigo e gestita nelle Filippine, creata per produrre oggetti contraffatti dei nativi dell’Alaska. Rodrigo, che ha lavorato nel settore turistico dell’Alaska per oltre 20 anni, ha insegnato ai dipendenti dell’azienda filippina come imitare gli stili e i motivi autentici dei veri oggetti dei nativi dell’Alaska. Nel 2019 e in parte del 2021, la rete di aziende familiari di Rodrigo ha venduto oltre 1 milione di dollari di prodotti falsificati.

Secondo l’Indian Arts and Crafts Board, la condanna di Rodrigo a due anni di carcere è la più consistente mai ricevuta per questo tipo di trasgressione (la seconda è di soli 6 mesi). Rodrigo dovrà inoltre donare 60mila dollari al Tlingit and Haida Central Counsel Vocational Program, scrivere una lettera di scuse da pubblicare sul «Ketchikan Daily News» e scontare tre anni di libertà vigilata. I processi che coinvolgono i complici di Rodrigo, Glenda Tiglao Rodrigo e Christian Ryan Tiglao Rodrigo, sono in corso. «Le azioni intraprese dall’imputato per ingannare di proposito i clienti e falsificare le opere d’arte sono un affronto culturale agli artigiani nativi dell’Alaska che si vantano di produrre queste opere d’arte storiche e hanno un impatto negativo su coloro che si guadagnano da vivere praticando questo mestiere», ha dichiarato S. Lane Tucker, Procuratore degli Stati Uniti per il Distretto dell’Alaska, in un comunicato.

Il direttore del consiglio di amministrazione di Indian Arts and Crafts, Meridith Stanton, è d’accordo: «La condanna del signor Rodrigo dovrebbe inviare un forte messaggio a coloro che sfruttano gli autentici artisti nativi dell’Alaska e i consumatori vulnerabili: questa condotta distruttiva non sarà tollerata e i trasgressori saranno chiamati a risponderne». Rodrigo non è l’unica persona sorpresa a violare l’Indian Arts and Crafts Act quest’anno. A luglio, un negozio di souvenir in Alaska è stato denunciato per aver venduto prodotti provenienti da Nepal, India e Thailandia come «arte nativa» e «realizzata in Alaska». A maggio, un artista di Seattle che aveva falsamente dichiarato la sua identità come di un Nativo americano è stato condannato a 18 mesi di libertà vigilata.
 

Dettaglio di un autentico totem Tlingit di Ketchikan, Alaska. Foto Jeremy Keith via Wikicommons

Torey Akers, 05 settembre 2023 | © Riproduzione riservata

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