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Una veduta dell’allestimento della Galleria d’Arte Moderna di Roma

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Una veduta dell’allestimento della Galleria d’Arte Moderna di Roma

Cento anni della Gam di Roma: una mostra ne racconta il percorso

La Galleria comunale d’arte moderna della capitale riprende slancio esponendo i suoi gioielli, dai capolavori delle avanguardie alle nuove acquisizioni

Letizia Riccio

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In occasione del centenario dalla fondazione della Galleria d’Arte Moderna di Roma, è aperta la mostra «Gam 100. Un secolo di Galleria comunale 1925-2025» fino all’11 ottobre 2026 (termine, nelle intenzioni, già prorogabile). Si direbbe quasi un riallestimento della Galleria nella sua sede, suggestiva e centrale, dell’ex convento delle Carmelitane scalze San Giuseppe a Capo Le Case (tra via del Tritone e via Sistina); Galleria che, però, fin dai tempi della fondazione (1925, al Campidoglio), visse alterne fortune, spostandosi nel dopoguerra a Palazzo Braschi e negli anni sessanta a Palazzo delle Esposizioni. Nella sede attuale, il museo fu inaugurato la prima volta nel 1995 e poi reinaugurato nel 2011; e tuttavia, nonostante contenga importanti capolavori, non si è distinto per rinomanza e numero di visite. In una piccola sala della mostra, è ora illustrata l’intera storia della Gam.

L’esposizione comprende più di centoventi opere, molte delle quali recuperate dai depositi, in un percorso su tre piani, curato dalla direttrice dei musei civici di Roma, Ilaria Miarelli Mariani, e da Arianna Angelelli, con Paola Lagonigro, Ilaria Arcangeli, Antonio Ferrara e Vanda Lisanti. Spiega la direttrice Miarelli Mariani, nel corso dell’inaugurazione: «Abbiamo selezionato ciò che gli spazi consentono di esporre, ma la collezione completa della Gam contiene tremila pezzi. L’intenzione è di ridare identità alla galleria, che possiede opere bellissime, continuamente richieste dall’estero». La mostra avrà una seconda fase nella primavera del 2026, con un cambio parziale delle opere per esporre capolavori mai presentati. Durante i lavori di rinnovamento degli spazi è emerso, ben conservato e ora visibile, un affresco seicentesco di Suor Eufrasia della Croce, abitante del convento e amica dell’architetta e pittrice Plautilla Bricci.

Il percorso inizia con opere di fine Ottocento-primi Novecento, ad esempio gli acquarelli di Ettore Roesler Franz della Roma antecedente i grandi lavori post-unitari, la scultura «Conca dei bufali» (1908-10) di Duilio Cambellotti, il capolavoro di Giacomo Balla «Il dubbio» (1907-08). Nomi come Carlo Carrà, Mario Sironi, Fortunato Depero, Antonio Donghi, Renato Guttuso, Giorgio de Chirico, Antonietta Raphaël costituiscono il corpus dell’esposizione e del museo, rappresentando una Roma in fermento creativo, nella quale confluivano artisti da tutta Italia e dall’estero. Diverse importanti opere furono reperite, nel corso del tempo, durante le varie edizioni della Quadriennale di Roma. Fra le recenti acquisizioni, ne sono in mostra quattro di Guido Strazza (Santa Fiora, Grosseto, 1922), tre della serie «Il Giardino delle Esperidi» (1963, 1964 e 1965) e una dal titolo «Progetto di un viaggio» (1964).

L’assessore alla cultura del comune di Roma, Massimiliano Smeriglio, ha accennato al progetto di riorganizzazione del sistema musei del quale fa parte la Gam; e ha aggiunto: «Ora lavoreremo per restituire visibilità a questa Galleria».

Massimo Campigli, «Le spose dei marinai», 1934, Roma, Galleria d’Arte Moderna

Giulio Turcato, «Comizio», 1949-50, Roma, Galleria d’Arte Moderna

Letizia Riccio, 22 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

Cento anni della Gam di Roma: una mostra ne racconta il percorso | Letizia Riccio

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