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Flavia Foradini
Leggi i suoi articoliIl falsario Wolfgang Beltracchi torna a colpire. Mentre la Svizzera e la Germania gli offrono palcoscenici e riflettori, con mostre, documentari, interviste radiotelevisive, partecipazioni a talk-show, in Austria ci si arrabbia: in uno dei suoi ultimi interventi alla tv tedesca Zdf, ha infatti alluso alla presenza di un proprio falso all’Albertina, senza tuttavia precisare quale. La reazione del direttore del museo austriaco, Klaus Albrecht Schröder, non si è fatta attendere. Dapprima ha ricordato senza giri di parole come nel corso di una mostra ospitata nel 2007 sul movimento «Die Brücke», a posteriori sia effettivamente risultato che tra le opere provenienti dalla collezione tedesca Gerlinger vi fosse la tela «Nudo con gatto», considerata di Max Pechstein ma opera di Beltracchi. La nuova allusione del falsario si riferiva tuttavia a una «recente visita all’Albertina», il che farebbe escludere quel caso risalente ormai a otto anni fa. Dicendosi quasi certo che nella mostra su Max Ernst all’Albertina, curata nel 2013 da Werner Spies, non vi fossero falsi, in quanto era stato scelto di esporre solo opere incluse nel primo catalogo ragionato, redatto col placet dell’artista, Schröder ha così cercato di mettersi in contatto col falsario, ma inutilmente. Nel 2011 Beltracchi era stato condannato a sei anni di carcere (che sconta in regime di semilibertà) per 14 opere false smerciate negli anni precedenti e per le quali aveva incassato circa 10 milioni di euro. I suoi falsi, aveva però ammesso lui stesso, sono molti di più e sarebbero in numerosi musei e collezioni del mondo. Schröder ribadisce ora che quel processo tedesco fu estremamente affrettato (durò solo pochi giorni) e fu concluso con una pena inadeguata alla gravità dei fatti: «Avrei preferito che Beltracchi venisse lasciato libero, in cambio dell’elenco delle opere false in circolazione», aveva commentato il direttore dell’Albertina, che ora accusa apertamente il falsario di essere un impostore alla continua ricerca di riflettori: «Lancia bombe mediatiche fatte di nebbia, perché sa che solo in quella zona grigia può far attecchire le sue boutades. È triste che si diano palcoscenici a un personaggio così».
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