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Bambole, da Torre Pellice a Parigi

Luana De Micco

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Ha compiuto 20 anni il delizioso Musée de la Poupée, che si trova in un vicolo bucolico a due passi dal Centre Pompidou, l’impasse Berthaud. Le 800 bambole antiche e moderne che vi sono esposte, tutte di fabbricazione europea, ed essenzialmente di prestigiose firme francesi (Bru, Thuillier, Halopeau, Panni) e tedesche (Simon&Halbig, Kestner, Heubach), appartengono alla collezione privata di Samy Odin, 49 anni, piemontese originario di Torre Pellice, al quale abbiamo chiesto di raccontarci la sua passione: «Un giorno è arrivata a casa una bambolina con il viso di biscuit e l’abito tradizionale delle valli Valdesi. Era il 1981. Ho cominciato a divorare libri sull’argomento e in poco tempo ho riunito il primo nucleo della collezione. Questa passione per il collezionismo la devo molto a mio padre, che collezionava costumi teatrali. L’idea di un museo è maturata all’epoca. Dopo diversi tentativi infruttuosi di aprirlo in Piemonte, abbiamo esposto per qualche tempo la collezione nella nostra casa di Torre Pellice».

Poi, negli anni ’90, quando il progetto di aprire il museo in Francia cominciò a concretizzarsi, Odin lasciò il suo posto di ricercatore in un ateneo italiano e partì con la famiglia per Parigi. Il museo aprì nel 1994 e da allora accoglie 40mila visitatori all’anno. La collezione conta diverse migliaia di pezzi ed è una delle più importanti d’Europa. La bambolina galeotta dell’81 è esposta nella prima vetrina, insieme alle creazioni originali dell’artista plastica Catherine Dève, che ha riprodotto in porcellana la famiglia Odin al completo. Ma di tutta la collezione il pezzo preferito di Samy Odin è uno dei primi bébé della maison Jumeau nel 1876, alto 67 cm. Al ritmo di due mostre l’anno, la collezione è esposta a rotazione. Dopo l’esposizione, conclusa il 24 gennaio e dedicata alle «bamboline tascabili» e alle tradizionali palle di vetro con la neve, la prossima mostra, dal 3 febbraio al 26 settembre, sarà dedicata al personaggio di Bécassine, nato nel 1905 e considerato la prima eroina femminile nei fumetti.

Luana De Micco, 18 febbraio 2015 | © Riproduzione riservata

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