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Luigi Fassi, direttore Artissima

© Giorgio Perottino/ Artissima 2022

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Luigi Fassi, direttore Artissima

© Giorgio Perottino/ Artissima 2022

Artissima festeggia 30 anni di futuro in 20mila metri quadrati

Nella seconda Artissima di Luigi Fassi 181 gallerie da 33 Paesi e 4 continenti, 13 tra premi e fondi. Obiettivo: la cura dell’umanità e del pianeta

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Jenny Dogliani

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Da sempre Artissima guarda al futuro e molto spesso lo ha anticipato, sia individuando tendenze, artisti e gallerie al loro esordio, sia prefigurando sviluppi culturali, economici e digitali del modello fiera e non solo. Questa identità proiettata in avanti ne fa un importante punto di riferimento internazionale per il contemporaneo. Lo conferma la prossima edizione, all’Oval Lingotto dal 3 al 5 novembre (preview su invito il 2), diretta per il secon do anno da Luigi Fassi. 20mila metri quadrati di superficie espositiva, 181 gallerie (straniere al 58%) da 33 Paesi e 4 continenti, 7 sezioni di cui 3 curate, 68 progetti monografici, 13 tra premi e fondi dedicati, 50 curatori e direttori di musei coinvolti tra progetti e giurie. Numeri importanti per un’edizione importante, la 30ma, che non cade nella tentazione di autocelebrare il proprio passato, ma che tenta, attraverso l’arte, di indirizzare e scrivere scenari a venire.

Tema di quest’anno «Relations of Care», le relazioni di cura, ovvero la volontà di anteporre la dimensione della cura a qualsiasi tipo di produzione economica, tecnologica, politica e sociale. L’idea deriva dagli studi sulle comunità indigene amazzoniche svolti dall’a tropologo Renzo Taddei, che sarà a Torino per tutti i giorni della fiera. Le comunità indigene conoscono infatti un solo modo di sopravvivere al grave impatto del cambiamento climatico: tutto deve essere finalizzato e al servizio della cura. Artissima vuole innescare questo diverso approccio attraverso l’arte, creando un nuovo immaginario e invitando a pensare in termini comunitari e non individualistici. «Secondo Taddei se non arriveremo ad attivare delle vere relazioni di cura nell’organizzazione delle nostre vite, non avremo speranza di uscire dalla crisi del nostro tempo. Relazioni di cura significa creazione di una diversa forma di socialità che sappia includere in sé tutte le forme di vita e sappia guardare a una dimensione futuribile in maniera concreta. Dice Taddei che l’arte è tra quelle discipline che possono nutrire quella nuova forma di immaginario a cui allude», spiega Fassi.

E in effetti Artissima crea da 30 anni «Relazioni di cura», attraverso le professionalità che convergono a Torino e che qui sono cresciute e si sono ampliate nel tempo fino a costituire una vera comunità di ormai più generazioni. Molte le conferme, segno della solidità della fiera, Galleria Continua, Raffaella Cortese, Lia Rumma, Alfonso Artiaco, Nagel Draxler, Concept, Dawid Radziszewski, Jocelyn Wolff, e anche i graditi ritorni come Thomas Dane, Sommer e Rodeo. 39 le gallerie alla loro prima partecipazione, da Zimbabwe, Thailandia, Sud Corea, solo per citare alcune aree di provenienza. Ci sono le canoniche Main Section, con 98 espositori tra i più rappresentativi del panorama mondiale (46 gli stranieri), New Entries, con 17 gallerie emergenti alla loro prima partecipazione (13 le straniere), Monologue/Dialogue, con 38 gallerie affermate o emergenti (24 le straniere) che propongono una personale o un dialogo tra due artisti, e Art Space & Editions, con 9 espositori tra gallerie specializzate in edizioni e multipli d’artista, librerie, project space.

E le tre sezioni curate, Disegni, a cura di Irina Zucca Alessandrelli, con 12 gallerie (9 straniere), unico focus in una fiera italiana dedicato al disegno; Present Future, curata da Saim Demircan e Maurin Dietrich, sezione ultra sperimentale con 10 gallerie (7 le straniere) che presentano progetti di altrettanti artisti legati alla tattilità, e Back to the Future, con 10 gallerie (9 straniere) curata da Francesco Manacorda e Defne Ayas, che analizzano il modernismo sviluppato principalmente da artiste donne nelle geografie extraoccidentali nel periodo 1950-79.

Da non perdere all’Oval i tanti appuntamenti di approfondimento, come il New Entries Bar, a cura di Cripta747, ulteriore spazio a disposizione delle gallerie New Entries che qui possono presentare progetti aggiuntivi, performance e incontri con artisti. La maratona di talk «il curatore planetario» sabato 4 novembre, condotta in fiera da CURA.magazine che avrà tra i suoi ospiti Renzo Taddei. Da ricordare inoltre la piattaforma digitale Artissima Digital (artissima.art), con moltissimi approfondimenti che spaziano dalle tre sezioni curate con atterraggio nelle pagina Artissima Voice Over alle audioguide.

Cresce l’impegno della Fondazione CRT per l’Arte Moderna e Contemporanea, che foraggia lo shopping in fiera di Castello di Rivoli e Gam con 200mila euro di budget, e propone la mostra «Dove finiscono le tracce». Opere di Umberto Lilloni saranno esposte all’Hotel Principi di Piemonte, a cura del gallerista bresciano Massimo Minini (che festeggia 50 anni di attività). E poi la bellissima mostra «La condizione umana» nelle Gallerie d’Italia, curata da Jacopo Crivelli Visconti, con video e opere filmiche degli artisti esposti in fiera (Intesa Sanpaolo sarà main partner della fiera almeno fino al 2025). Media partner della fiera è ancora una volta «Il Giornale dell’Arte», con una redazione distaccata in loco per una copertura giornaliera live da seguire su ilgiornaledellarte.com e sui canali social, mentre nello stand Allemandi potrete scopriretutte le pubblicazioni della casa editrice torinese al quarantesimo  anno di attività.
 

Jenny Dogliani, 31 ottobre 2023 | © Riproduzione riservata

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