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Chesa Marchetta

Foto Dave Watts

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Chesa Marchetta

Foto Dave Watts

Artfarm apre in Svizzera: a Sils Maria debutta l’hotel-galleria Chesa Marchetta

Situato in un edificio storico completamente rinnovato, l'albergo ospita una collezione di opere d'arte che spazia da Alberto Giacometti a Philip Guston, da Louise Bourgeois a Nicolas Party

Davide Landoni

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Nell’inverno 2025 Artfarm aprirà a Sils Maria il suo primo hotel in Svizzera con Chesa Marchetta, seconda struttura del gruppo alberghiero internazionale dopo il Fife Arms di Braemar, in Scozia, inaugurato nel 2019. Il progetto segna un nuovo capitolo per la società fondata dai galleristi svizzeri Iwan e Manuela Wirth (titolari, insieme a Ursula Hauser, della galleria Hauser & Wirth), che porta in Engadina la propria visione di ospitalità intrecciata all’arte.

Sils Maria, a dieci minuti da St. Moritz, è riconosciuta come il centro culturale dell’Engadina e ha ispirato alcune delle figure più influenti del Novecento, tra cui Friedrich Nietzsche, Marcel Proust, Alberto Giacometti, Thomas Mann, Hermann Hesse, Marc Chagall e William Faulkner. Un fascino che nasce dall’intensità del paesaggio alpino e dalla qualità della luce, da sempre capace di attrarre artisti, scrittori e pensatori da tutto il mondo.

Situata nel centro del paese, Chesa Marchetta è un edificio storico che dal 1947 è stato ristorante e pensione della famiglia Godly, ospitando nel corso dei decenni autori come Gerhard Richter e Jean-Michel Basquiat. Negli ultimi quattro anni la struttura è stata oggetto di un accurato intervento di ristrutturazione che l’ha trasformata in un hotel intimo e accogliente con 13 camere, un ristorante da 46 coperti e una casa indipendente con tre camere da letto disponibile per l’affitto.

Chesa Marchetta, Ristorante

Chesa Marchetta, Ristorante. Artwork: Philip Guston, Untitled (Stone Wall), 1971 © The Estate of Philip Guston

Il progetto architettonico è stato guidato da Luis Laplace, fondatore dello studio Laplace, già autore di numerosi spazi per Artfarm e Hauser & Wirth tra Londra, Parigi, Somerset e Minorca. L’intervento valorizza il carattere originario dell’edificio attraverso un raffinato lavoro di riuso adattivo, in linea con la reputazione internazionale dello studio nella creazione di spazi culturali.

L’arte è parte integrante dell’esperienza di Chesa Marchetta. Ispirati dalle storie degli artisti e dei pensatori che hanno vissuto o soggiornato in Engadina, Iwan e Manuela Wirth hanno curato una collezione che attraversa capolavori storici, opere moderne e lavori contemporanei, oltre a sculture all’aperto. Nel ristorante gli ospiti sono circondati da opere iconiche come «L’Atelier de Stampa. Tête de Diego sur socle enveloppée dans un linge» e «Sculptures et bol dans l’atelier» di Alberto Giacometti, esposte accanto a «Stone Wall» di Philip Guston e a lavori di Wolf Traut e Adriaen van Ostade.

Louise Bourgeois, Janus in Leather Jacket​, 1968​ © The Easton Foundation/VAGA at ARS, NY. Photo: Christopher Burke

Nicolas Party​, Landscape, 2020 © Nicolas Party​. Photo: Adam Reich

Il Lounge Bar ospita opere di Louise Bourgeois, tra cui «SPIDER II» e «Janus in Leather Jacket», accostate al vivace «Landscape» di Nicolas Party. A creare un contrappunto visivo e concettuale sono tre lampadari di Jason Rhoades, capaci di mescolare il sublime e il provocatorio in un allestimento di forte impatto. Nei corridoi si incontrano lavori come l’installazione in ceramica «All My Colours» di David Zink Yi, «Knochenbild» di Daniel Spoerri, «L’envie» di Valentin Carron e opere senza titolo di Subodh Gupta, mentre le pareti celebrano anche una selezione di pittori svizzeri come Alexandre Calame e Gottlieb Emil Rittmeyer.

All’esterno spiccano sculture come «Stroke» di William Kentridge e «Santa Long Neck» di Paul McCarthy, che dialogano con il paesaggio alpino attraverso riferimenti teatrali e ironici.

Alla guida dell’hotel ci sarà Federica Bertolini, già responsabile dell’apertura del Fife Arms. Il ristorante sarà diretto da Davide Degiovanni e si ispira all’uso innovativo degli ingredienti stagionali di Maria e Christina Godly, celebrando l’incontro tra cultura gastronomica italiana e svizzera. Aperto sia agli ospiti dell’hotel sia al pubblico esterno, il ristorante punta su una cucina legata al territorio e alla stagionalità. Le tariffe di apertura partono da 450 franchi svizzeri a notte, colazione inclusa.

Davide Landoni, 17 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

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