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Art Basel Hong Kong

Courtesy of Art Basel

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Art Basel Hong Kong

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Art Basel Hong Kong 2026: una nuova sezione e 240 gallerie nella prossima edizione

La formula articolata, le sezioni differenziate, le gallerie di prestigio e le opere innovative offrono una visione completa di un mercato artistico in continua trasformazione

Riccardo Deni

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Art Basel Hong Kong 2026 promette di essere un’esperienza articolata e coinvolgente, capace di raccontare l’arte contemporanea globale attraverso un percorso chiaro e strutturato, composto da 240 gallerie provenienti da 41 Paesi. Dal 19 al 22 marzo, all'Hong Kong Convention and Exhibition Centre, collezionisti, appassionati e curiosi potranno immergersi in una fiera dove ogni sezione ha una propria identità, pensata per offrire una lettura completa del panorama artistico contemporaneo, dalle tendenze consolidate alle nuove sperimentazioni.

La sezione Galleries resta il cuore della fiera, con 87 espositori provenienti da 31 Paesi. Qui si incontrano grandi gallerie internazionali come Gagosian, che propone installazioni di Christo, e David Zwirner, con opere di Marlene Dumas, accanto a realtà locali e regionali come Gallery Isabelle (Dubai), che presenta Hassan Sharif, e Athr Gallery (Jeddah, Riyadh, AlUla) con Ahmed Mater. La selezione mette quindi in dialogo artisti consolidati con voci emergenti, creando un mosaico culturale che riflette la complessità del panorama artistico contemporaneo. Discoveries accoglie artisti emergenti selezionati da gallerie di tutto il mondo, con una particolare attenzione alle nuove prospettive provenienti dall’Asia e dal Medio Oriente. Tra i protagonisti, Chemould Prescott Road (Mumbai) presenta i lavori di Rashid Rana, mentre Le Violon Bleu (Tunisi) espone Farid Belkahia. È una sezione pensata per chi vuole scoprire nomi che potrebbero plasmare il futuro del mercato artistico.

Nella sezione Insights, la fiera dispiega un dialogo tra arte contemporanea e ricerca critica, con installazioni che esplorano temi sociali, culturali e ambientali. Tra i progetti più rilevanti, Galerie Chantal Crousel (Parigi) propone un’ampia selezione di opere di Mona Hatoum, mentre Sylvia Kouvali (Londra, Atene) presenta le installazioni di Iman Issa, proponendo riflessioni stimolanti sulla memoria, l’identità e la percezione dello spazio. Encounters è dedicata a grandi installazioni site-specific e opere monumentali. Qui spicca la collaborazione tra artisti e gallerie che lavorano su scala architettonica, come la proposta di Pascale Marthine Tayou da Galleria Continua, che crea un dialogo diretto con lo spazio e il visitatore, ampliando il concetto di esposizione tradizionale.

Art Basel Hong Kong 2025. Courtesy of Art Basel

CHINI Gallery LEE Kuang-Yu, Red Passion, 2016

La sezione Kabinett esplora lavori presentati in piccoli spazi curatoriali, spesso dedicati a progetti speciali e collaborazioni tra artisti e gallerie. Tra le partecipazioni più interessanti, Tabari Artspace (Dubai) propone Hazem Harb, mentre Marfa’ Projects (Beirut) espone Caline Aoun. Questi spazi permettono di approfondire percorsi artistici specifici e di cogliere dettagli che spesso sfuggono nelle esposizioni di grande scala. Echoes, nuova sezione introdotta quest’anno, celebra il dialogo tra passato e presente. Le opere selezionate riflettono processi storici, tradizioni culturali e contaminazioni contemporanee. Qui, per esempio, Etel Adnan, esposta da Anthony Meier (Mill Valley) in collaborazione con Waddington Custot (Londra, Dubai), dialoga con opere di artisti emergenti della regione, creando un ponte tra generazioni e aree geografiche diverse.

L’esperienza della fiera non si limita ai padiglioni. Per il quinto anno, Art Basel e M+ co-commissionano un’opera pubblica monumentale, presentata da UBS, sulla facciata del museo nel West Kowloon Cultural District. Quest'anno è l'artista pakistano-americana Shahzia Sikander a trasformare l’edificio con «3 to 12 Nautical Miles», un’animazione luminosa composta da acquerelli dipinti a mano che tracciano rotte commerciali storiche e moderne, intrecciando storia, scambio globale e immaginario visivo in un intervento che dialoga con la città e con il pubblico. Ma è tutto il West Kowloon Cultural District a diventare un luogo vivo con eventi collaterali, talk, performance e progetti site-specific.

Questa edizione di Art Basel Hong Kong conferma il ruolo della fiera come ponte tra oriente e occidente, tra grandi maestri e giovani promesse, tra spazi espositivi tradizionali e interventi pubblici. La formula articolata, le sezioni differenziate, le gallerie di prestigio e le opere innovative offrono una visione completa di un mercato artistico in continua trasformazione.

Riccardo Deni, 18 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

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