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Luca Scarlini
Leggi i suoi articoliTorna in libreria, per i tipi di una tipografia fiorentina, un celebrato florilegio di aneddoti artistici ottocenteschi, narrati con grande vivacità da Telemaco Signorini. Il volume è incentrato su uno dei ritrovi artistici più noti di Firenze nell’Ottocento, il Caffè Michelangiolo, dove si svolsero le discussioni che portarono al movimento dei Macchiaioli. Qui passavano i locali, gli stranieri, e tutti coloro che erano interessati alla ricerca estetica. La penna dell’artista è felice nel definire una specie di bohème in riva all’Arno, in cui risuonano (ma in chiave comica e senza mai indulgere troppo nel pathos), certi echi della famosa epopea del romanzo di Henri Murger.
Le caricature che accompagnano il libro sono spesso ricordo di scherzi tremendi ai danni di malcapitati creduloni. Non siamo troppo lontani da certi episodi del classico Amici miei di Mario Monicelli, e specialmente quando a ordire le burle era Angiolo Tricca, maestro della caricatura (di cui nel volume ci sono varie pregevoli opere). Dalla nativa Sansepolcro era giunto a Firenze per studiare all’Accademia di Belle Arti e qui, infaticabilmente, aguzzava la sua matita per ritrarre caratteri e pose di una generazione di artisti.
Micidiale la beffa ordita ai danni dello scultore Tomba, emiliano, che aveva esposto una colossale Medea a una mostra di giovani artisti e il caricaturista aveva ordinato agli amici di parlare di tutto fuorché di quell’opera, attirandosi eterna inimicizia dall’artista.
Caricaturisti e caricaturati al Caffè Michelangiolo. Ricordi illustrati da 48 caricature tolte dai vecchi originali del tempo, di Telemaco Signorini, 14 pp., Tipografia Coppini, Firenze 2016, € 15,00

La copertina del volume
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