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Vittorio Bertello
Leggi i suoi articoliA Napoli il prossimo 22 dicembre i Musei Nazionali del Vomero inaugurano la nuova sezione permanente dedicata all’Ottocento e aprono il complesso fino alle 21, con ingresso gratuito a partire dalle 14. La nuova sezione si articola in 12 sale che ospitano circa 200 opere tra dipinti, arti decorative, sculture, fotografie e nuclei provenienti da collezioni storiche confluite nel museo fin dai primi anni della sua istituzione. Un percorso che riproduce il volto di una città attraversata da profondi cambiamenti politici, sociali e culturali, capitale di un regno in trasformazione e crocevia del Grand Tour.
La nuova sezione museale, realizzata grazie ai finanziamenti del Pnrr, ricompone un patrimonio stratificato nel tempo in cui si sono incrociati committenze, sensibilità artistiche e collezionismi che hanno contribuito a definire l’identità del Museo di San Martino, proponendo nello stesso tempo un racconto ampio e suggestivo dell’arte ottocentesca.
Il percorso prende avvio dalle arti decorative: dalle porcellane della Real Fabbrica di Capodimonte e della Real Fabbrica Ferdinandea alle maioliche di Castelli, dalla terraglia napoletana ai vetri e ai coralli, gli oggetti esposti raccontano una tradizione fatta di sperimentazione tecnica e dialogo internazionale, restituendo l’immagine del gusto colto e cosmopolita partenopeo. Si prosegue poi con la pittura di paesaggio, che nell’Ottocento trova a Napoli uno dei suoi centri più vitali: dai lirismi di Duclère, Carelli, Smargiassi, Fergola e Vervloet alle vedute «en plein air» della Scuola di Posillipo, fondata da Anton Sminck van Pitloo, fino agli esiti realistici della Scuola di Resina.
Ampio spazio è dedicato infine al linguaggio realista e veristico, con le opere di Filippo Palizzi, Domenico Morelli e Antonio Mancini, e alla scultura, con un particolare focus su Vincenzo Gemito, artista simbolo del XIX secolo napoletano.
Vincenzo Gemito, «Ritratto di Domenico Morelli», 1939, terracotta dono Morelli.
Francesco Hayez, «Ritratto di Sarah Louise Strachan Ruffo di Motta e Bagnara», 1840-44. Dono Ruffo di Bagnara, 1912.
«Questo intervento museografico, ha dichiarato il direttore generale Musei, Massimo Osanna, finanziato da fondi Pnrr e curato da studiosi e tecnici specializzati, restituisce alla fruizione opere e contesti chiave per la storia di Napoli e rafforza il ruolo pubblico del museo: un luogo che ascolta, accoglie e rinnova, giorno dopo giorno, il proprio racconto».
Da parte sua il direttore ad interim dei Musei Nazionali del Vomero, Luigi Gallo, sottolinea come «l’Ottocento è il secolo in cui Napoli cambia volto e immaginario. Con questo nuovo percorso vogliamo accompagnare il visitatore dentro quella stagione di grandi trasformazioni, attraverso opere che parlano di gusto, di viaggio, di collezionismo e di vita quotidiana».
Infine, la cocuratrice del nuovo allestimento, Isabella Valente, docente ordinaria di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università degli Studi di Napoli Federico II, conclude che «restituire il patrimonio artistico ottocentesco di San Martino attraverso un nuovo ordinamento museale è un’importante operazione culturale per Napoli e per l’intero Paese. L’Ottocento artistico partenopeo, con i suoi fitti legami con l’Europa e i molteplici rapporti fra artisti di diverse provenienze, è stato uno dei periodi più interessanti e fecondi nel panorama storico-artistico nazionale. Lo scrisse già nel 1880 il critico Luigi Chirtani, che definì i pittori napoletani “i più moderni del nostro tempo, forse i soli interamente originali, quelli che danno l’anima propria nelle proprie tele”».
Il programma della giornata prenderà avvio in mattinata con la preview per la stampa dei nuovi spazi alle ore 9.30; alle ore 11 si terrà la conferenza stampa e alle ore 12 l’apertura al pubblico della nuova sezione, alla presenza di Osanna, Gallo e Valente.
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