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Bianca Celeste
Leggi i suoi articoliDal 24 al 28 settembre a Rovereto va in scena il racconto cinematografico di alcune delle scoperte più rilevanti e affascinanti in Italia e nel mondo: scavi e ricerche che hanno rivoluzionato gli studi portando alla ribalta luoghi e monumenti talvolta inaspettati. Dal sarcofago del III secolo scoperto a Viminacium in Serbia alla dimora romana di Faragola nel foggiano, passando dagli insediamenti sul Garda ai Bronzi di San Casciano dei Bagni e a Campo della Fiera (Orvieto) fino a Pompei, per raggiungere la grotta Chauvet in Francia e approdare oltreoceano dai primi amerindi in Amazzonia e dall’altro capo del mondo alle misteriose tombe degli imperatori in Giappone. Sono alcuni dei protagonisti dei 70 film suddivisi in quattro categorie, 41 anteprime, in concorso al Ram film festival (Ram sta per Rovereto Archeologia Memorie), diffuso in più sedi a Rovereto (Museo di Scienza e Archeologia, Teatro Zandonai e Teatro Rosmini), con incursioni a Trento (HarpoLab) e a Riva del Garda. Con l’organizzazione di Fondazione Museo Civico di Rovereto proiezioni e incontri, l’ingresso è gratuito, si dipanano sul filo della memoria, tra archeologia e sfide del presente, con particolari «sguardi sull’acqua» che danno il titolo all’edizione di quest’anno.

Uno still da «Wind’s Heritage» (L’eredità del vento), Iran 2024. Regia: Nasim Soheili. Produzione: Varkana Productions. Lingua originale farsi, sottotitolato in italiano
Cuore della kermesse, dunque, rimane sempre il cinema archeologico con l’assegnazione del Premio biennale intitolato all’archeologo roveretano Paolo Orsi, mentre la novità è costituita da «Storia e memoria», sezione incentrata sugli accadimenti recenti e realizzata in collaborazione con la Fondazione Museo storico del Trentino: guerre, movimenti, personaggi e trasformazioni sociali raccontati attraverso linguaggi differenti. Non mancano poi il cinema di animazione e il filone delle tradizioni e culture, quest’ultimo dedicato all’antropologia e alle tradizioni popolari. Vi è poi uno spazio riservato alle sperimentazioni del cinema immersivo nelle sale del Museo di Scienze e Archeologia che ospiterà nei suoi spazi anche alcuni incontri con i protagonisti, tra cui Giorgio Van Straten, presidente della Fondazione Alinari per la Fotografia che racconterà la vita della partigiana Nada Parri durante la seconda guerra mondiale (mercoledì 24, ore 18), mentre Fabio Pagano, direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, parlerà di archeologia subacquea in Italia e del restauro sott’acqua (giovedì 25, ore 18). Un premio speciale («Sguardi emergenti») sarà assegnato ai registi emergenti under 35, mentre sono previsti incontri e proiezioni destinati alle scuole (info sul sito).

Uno still da «La civilisation perdue d’Amazonie» (La civiltà perduta dell’Amazzonia), Francia/Cile 2024. Regia: Franck Cuveillier, Éric Ellena. Produzione: French Connection Films, Cabala Films. Consulenza scientifica: Stephen Rostain. Prima italiana
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