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Tschabalala Self nel suo studio

Foto Christian DeFonte

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Tschabalala Self nel suo studio

Foto Christian DeFonte

Al New Museum di NY ci accoglieranno gli Art Lovers di Tschabalala Self

«Volevo mostrare l’aspirazione a tempi migliori», dice l’artista a proposito della scultura raffigurante due amanti neri commissionatale per l’esterno del museo newyorkese che riaprirà in autunno       

Quando quest’autunno il pubblico tornerà al New Museum di New York, sulla facciata dell'edificio troverà ad accoglierlo una coppia di «Art Lovers». È questo il titolo di una nuova scultura realizzata appositamente dall’artista di Harlem Tschabalala Self, che debutterà insieme alla nuova espansione di 5.574 metri quadrati del museo. Alta 4 metri, l’opera raffigura una coppia di neri che si baciano in un abbraccio vorticoso.

«Art Lovers» (2025) è l’ultima commissione del programma di sculture per la facciata del New Museum, inaugurato nel 2007 con l'apertura dell'edificio Bowery. L’opera è ispirata a «Madly», un dipinto di Self del 2022, ma anche a uno dei tratti distintivi dell'architettura del museo recentemente ampliato: il punto in cui il nuovo edificio progettato da OMA si inclina per incontrare quello familiare progettato da Sanaa.

«Gli architetti lo chiamano il “punto del bacio”», osserva ridendo Massimiliano Gioni, direttore artistico del New Museum. Gioni è stato tra coloro che hanno scelto Self per la commissione, che annovera tra i suoi ex allievi Chris Burden, Isa Genzken e Glenn Ligon. Le origini di Self l’hanno resa una «scelta particolarmente appropriata per inaugurare l'edificio ampliato, aggiunge. È un’artista newyorkese per eccellenza».

Il rapporto di Self con il New Museum è iniziato nel 2017-18, e con la sua partecipazione alla mostra «Trigger: Gender as a Tool and a Weapon». Da allora, i suoi eleganti collage che esplorano la bellezza e la fragilità del corpo nero l’hanno trasformata in una delle voci più importanti della sua generazione. «Il mio lavoro è molto aneddotico, si basa su esperienze, persino su dicerie, ha dichiarato a “The Art Newspaper” nel 2020. Voglio che le persone si sentano viste, riconosciute e rassicurate. Voglio creare qualcosa che sembri reale e veritiero: l'unica cosa che può liberare le persone è la verità».

La scultura è sempre più parte integrante della pratica artistica di Self, anche se la sua esperienza con l'arte pubblica su larga scala è limitata. «Art Lovers» segna la prima installazione su larga scala dell'artista a New York e il suo secondo progetto di questo tipo in assoluto. Per il primo, Self ha realizzato «Seated», una scultura alta quasi tre metri raffigurante una donna di colore, esposta al Coal Drops Yard di Londra nel 2022 e poi reinstallata al De La Warr Pavilion di Bexhill-on-Sea l’anno successivo. Ma un mese dopo l’arrivo della scultura in quest’ultima sede, è stata deturpata con vernice spray bianca in quello che l’artista ha definito un «atto di vandalismo a sfondo razziale».

Per quanto scioccante, l’esperienza si è rivelata formativa per la 34enne artista, che spiega come l’incidente abbia «messo in luce molte delle preoccupazioni sociali e politiche», di cui tratta nel suo lavoro. «C’è tanta negatività proiettata sui corpi neri e di genere, osserva Self. A volte, quando lo dici, la gente pensa che tu stia esagerando. Ma il fatto che anche una scultura, un oggetto inanimato, sia stata aggredita, lo dimostra». Ma ha dimostrato anche qualcos’altro. Alcuni giorni dopo l’atto vandalico, più di 300 cittadini di Bexhill-on-Sea si sono riuniti spontaneamente per ripulire «Seated». «Abbiamo dovuto prolungare l'evento per consentire a tutti coloro che erano in coda di partecipare, vista l'alta affluenza», aveva dichiarato all'epoca un portavoce del padiglione.

Proprio quando la scultura di Self sembrava destinata a essere ricordata per tutti i motivi sbagliati, la comunità locale si è unita per riscrivere la storia. «All’atto vandalico ha partecipato una sola persona, mentre in centinaia hanno contribuito alla riparazione, fa notare Self. È stata un’opportunità di guarigione, di ricostruzione, di educazione, per le persone di superare questi problemi». L'esperienza non l’ha lasciata disillusa, ma rinvigorita dal potere dell’arte pubblica.

In «Art Lovers», una scena di intimità e amore che nella sua semplice positività appare apertamente politica, si percepisce l'entusiasmo. «M’intimidisce quasi dirlo, perché il cinismo è preso più sul serio dell’ottimismo, ma volevo dare il mio contributo con qualcosa di positivo, conclude Self. Gli artisti hanno il compito di mostrare ciò che sta accadendo davvero nel nostro presente, ma anche ciò che potrebbe essere il futuro. Poiché il nostro presente è così complicato e oscuro, non volevo limitarmi a rifletterlo: volevo mostrare l’aspirazione a tempi migliori».

Tschabalala Self, «Madly», 2022. Courtesy of the artist, Galerie Eva Presenhuber (Zurigo/Vienna), Pilar Corrias (London), Petzel Gallery (New York)

Taylor Dafoe, 08 maggio 2025 | © Riproduzione riservata

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