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Aiutiamo Cascina Sant’Ambrogio

Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Nella mappa del Catasto teresiano del 1721-23, a Cavriano (nell’attuale Parco Forlanini, nei pressi dell’aeroporto di Linate), figura ancora la chiesa del monastero-cascina di Sant’Ambrogio attestata già da documenti e mappe del Cinquecento. L’insediamento fuori le mura risaliva però al XII secolo, dopo la distruzione di Milano compiuta da Federico Barbarossa nel 1162, quando le monache dell’antico e potente monastero benedettino di Santa Radegonda abbandonarono la città devastata. Non stupisce perciò che in quello che era il catino absidale della chiesa romanica restino tracce di un prezioso affresco, probabilmente del XIV secolo, raffigurante l’«Incoronazione della Vergine fra Angeli e Santi», realizzato quasi certamente con pigmenti preziosi come la malachite. Con le soppressioni giuseppine (1780-90) il monastero subì l’identica sorte di parecchi altri sorti nei secoli in quell’area fertile e diventò una cascina.

La chiesa fu tramezzata in altezza e trasformata in piccole unità abitative e l’area absidale (nella foto) fu trasformata in ghiacciaia. Tanti secoli e tante traversie hanno gravemente danneggiato l’affresco con fragili finiture a secco rendendone difficile anche la datazione e lo studio dei materiali, senza però nasconderne l’alta qualità che consente di accostarlo agli affreschi di scuola giottesca del tiburio della chiesa abbaziale di Chiaravalle e, per l’iconografia, a quelli di Santa Maria in Calvenzano.

Nel 2014 il dipinto murale è stato oggetto di un «pronto intervento» realizzato da Paola Villa affiancata dalla Soprintendenza competente milanese. Ora però, a causa di lesioni nella muratura, distacchi dell’intonaco, profonde lacune, estesi sollevamenti della pellicola pittorica dovuti a infiltrazioni ed efflorescenze saline, l’affresco è bisognoso di restauri ben più radicali, al pari delle murature della chiesa e della lapide tardoantica murata in un pilastro dell’attuale fienile.

Il complesso necessita anche di nuovi studi perché le indagini stratigrafiche compiute da Paola Villa hanno evidenziato la presenza del portale romanico affogato nell’intonaco: non è escluso che quelle mura possano riservare altre sorprese. Il complesso è di proprietà del Comune di Milano che l’ha affidato a CasciNet, associazione fondata nel 2012 che, dopo l’indispensabile restauro, conta di realizzarvi un centro di attività culturali. Per attuare il progetto, affidato da CasciNet a Paola Villa è stata perciò attivata (con l’associazione Art9) una raccolta fondi che, grazie all’Art Bonus, premierà ogni «erogazione liberale» con un credito d’imposta pari al 65% dell’importo donato (http://artbonus.gov.it/116-8-restauro-abside-e-affresco-incoronazione-della-vergine-in-cascina-sant’ambrogio.html).

Ada Masoero, 11 febbraio 2017 | © Riproduzione riservata

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