Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Maria Sancho-Arroyo
Leggi i suoi articoliNelle ultime settimane non è passato giorno senza leggere notizie concernenti artisti afroamericani. La loro presenza nei luoghi istituzionali quali musei, mostre, gallerie e nel mercato dell’arte è sempre maggiore.
Il mondo dell’arte americano si è reso conto di quanto l’emarginazione degli afroamericani durante il ventesimo secolo ha creato un vuoto nelle collezioni private e museali e sta facendo uno sforzo per rimediare. Questa tendenza ha subito un’accelerazione negli ultimi due anni.
A ottobre 2016 il Met Breuer presentò con grande successo una mostra su Kerry James Marshall. Una delle opere chiave della mostra, «Past Times» (tempi passati), è stata venduta lo scorso maggio da Sotheby’s per 21 milioni di dollari, quadruplicando il record dell’artista. Quella stessa sera 42 opere donate da artisti afroamericani a beneficio del museo di Harlem sono state vendute per un totale di 20 milioni di dollari, stabilendo record per 24 artisti, tra cui Kehinde Wiley, il ritrattista di Obama.
Lo Studio Museum di Harlem fu un precursore di questo movimento. Creato nel 1968, con la missione di promuovere artisti di origine africana, conta attualmente una collezione in cui figurano oltre 400 artisti.
Non dobbiamo dimenticare, peraltro, che tra le stelle internazionali dell’arte contemporanea troviamo afroamericani quali Jean-Michel Basquiat e Mark Bradford. Quest’ultimo ha rappresentato gli Stati Uniti alla Biennale di Venezia del 2017.
Vorrei inoltre menzionare l’enorme impatto e successo del National Museum of African American History and Culture a Washington e l’annunciata futura apertura di un museo di arte afroamericana a Tampa (Florida).
Articoli correlati:
Dopo un secolo di attesa apre a Washington il Museo Nazionale di Storia e Cultura afroamericana

Un particolare di «Past Times» di Kerry James Marshall
Altri articoli dell'autore
All’indomani della nuova amministrazione Trump, le istituzioni americane si dividono tra proseguire la programmazione espositiva oppure cancellarla in linea con le nuove direttive che limitano diversità, equità e inclusione
La cerimonia di insediamento di Trump si è svolta sotto l’enorme affresco realizzato dall’artista italiano (di origini greche), per 25 anni impegnato nel cantiere decorativo del Campidoglio degli Stati Uniti
La sinergia tra opere, gallerie e istituzioni ha rafforzato il ruolo della città come porta d’accesso privilegiata all’America Latina e centro artistico di rilevanza mondiale
A Voice of America • La casa d’aste inglese fu la prima straniera a condurre una vendita pubblica in terra transalpina nel 1999. La nuova (e terza) sede parigina ha inaugurato da poco negli spazi dove svolgeva la propria attività la galleria Bernheim-Jeune