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Michela Moro
Leggi i suoi articoliFabio Mauri: aiuta la conoscenza internazionale
Achille Mauri, editore, è presidente di Messaggerie Italiane, della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, e dell’Associazione Fabio Mauri per l’Arte L’Esperimento del Mondo. Fratello dell’artista Fabio (1926-2009), è stato sempre molto attivo nel promuoverne l’opera, specialmente dopo la sua scomparsa.
Da qualche anno ha stretto un legame con Hauser & Wirth per la gestione dell’archivio: «Era stato Fabio stesso a sviluppare l’archivio, precisa Achille Mauri. Era maniaco nella sua precisione, io l’ho solo mantenuto e il digitale l’ha reso fruibile. Il mio primo impegno è stato conservare il gruppo di lavoro originario, in genere si tratta di persone che provengono dall’Accademia dell’Aquila dove Fabio insegnava. Il lavoro prosegue da dieci anni con grande competenza, aiutandoci anche a interpretare il significato delle sue opere. C’è ancora molto da fare sul mercato internazionale, dove Fabio non conta ancora moltissimo. Il suo lavoro è costituito da una complessità di opere non immediatamente riconducibili all’autore: non sono i tagli di Fontana e nemmeno le estroflessioni di Castellani. Nell’attuale mondo dei marchi questo è un difetto dal punto di vista commerciale, ma diventerà una qualità nel tempo».
Perché avete scelto di appoggiarvi a Hauser & Wirth?
Riguardo alla galleria di riferimento, avevo due possibilità: Hauser & Wirth e Gagosian, che forse sarebbe stato più forte in Italia, ma ho scelto i primi. Hauser & Wirth non partecipa direttamente alle spese, ma ci aiuta dando un grosso contributo per lo studio, una sorta di anticipi forfettari senza partecipare alle nostre singole vicende economiche. Loro hanno un certo numero di opere belle e selezionate che «fanno girare» e tendono a vendere. Sottoponiamo loro le proposte di mostre che riceviamo e nella misura in cui anche loro danno il consenso, realizziamo queste mostre in collaborazione.
È in previsione l’uscita del catalogo ragionato?
Sì, uscirà tra un anno. È diretto da Carolyn Christov-Bakargiev, e vi collaborano Francesca Alfano Miglietti e Laura Cherubini. Il vero problema è che riceviamo costantemente materiale. Fabio aveva un catalogo preciso che identificava i possessori delle opere, ma alcuni sono morti e non si riesce ad avere l’autentica, quindi c’è un ritardo nel processo. Ricerchiamo la completezza, ma una volta terminato, il lavoro sarà consultabile online.
Gagosian: Penone è un esempio
Gagosian da tempo dedica un’attenzione particolare al tema del lascito degli artisti e alla gestione dei loro archivi, ritenendo che il loro sviluppo e la loro cura siano un aspetto cruciale per l’eredità storica e intellettuale di un artista. A tal fine ha sviluppato una serie di iniziative per identificare e condividere le best practices nel settore. Oltre alle collaborazioni con diverse fondazioni e archivi, nel 2018 la galleria ha ideato Building a Legacy, un programma di ricerca e sensibilizzazione sull’argomento, attraverso il quale ha promosso, tra altri, due simposi internazionali, a New York nel 2018 e a Parigi nel 2019, coinvolgendo artisti, studio manager, eredi e direttori di archivio.
«Tra gli artisti italiani rappresentiamo Giuseppe Penone, che ha un archivio molto strutturato e ben organizzato diretto dal figlio Ruggero, dice Pepi Marchetti Franchi, senior director di Gagosian. La collaborazione con l’archivio si è concretizzata nella pubblicazione della monografia Giuseppe Penone: The Inner Life of Forms, edito da Rizzoli International, attraverso la quale abbiamo dato spazio e voce ai materiali d’archivio, essenziali per capire lo sviluppo della sua opera. Frutto di un lavoro durato quattro anni, questa pubblicazione articolata è già diventata internazionalmente fondamentale nella bibliografia dell’artista».
ARCHIVIO FUTURO

Achille Mauri
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