Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Un render di «Arc al Cel» (2022) di Inma Femenía negli spazi del CaixaForum di Valencia

Image

Un render di «Arc al Cel» (2022) di Inma Femenía negli spazi del CaixaForum di Valencia

A Valencia la scultura immateriale di Inma Femenìa

«Arc al Cel» rappresenta la combinazione di arte, natura, scienza e architettura, che caratterizza il decimo centro culturale della Fundación La Caixa in Spagna

Roberta Bosco

Leggi i suoi articoli

Un arcobaleno è tra i simboli del nuovo CaixaForum che s’inaugurerà il 22 giugno. «Arc al Cel» di Inma Femenía, una scultura immateriale che riproduce il fenomeno ottico dell’arcobaleno a 30 metri d’altezza, rappresenta la combinazione di arte, natura, scienza e architettura, che caratterizza il decimo centro culturale della Fundación La Caixa in Spagna.

La struttura, di 8.200 metri quadrati utili, si trova all’interno dell’Agora della Ciutat de les Arts i les Ciències, uno degli spazi del faraonico progetto di Santiago Calatrava che finora era rimasto senza uso. Il nuovo CaixaForum, per il quale sono stati necessari due anni di lavori, è opera di Enric Ruiz-Geli, architetto e direttore dello studio Cloud 9, che ha creato una struttura intelligente ed ecologica. Ruiz-Geli lo definisce «un living lab, un’architettura d’intelligenza collettiva».

L’edificio, costato 19 milioni di euro, a cui si somma un budget annuale di 5 milioni per il mantenimento e la programmazione, avrà due sale espositive, un auditorium per 300 persone, una libreria, un ristorante e uno spazio didattico. L’opera di Inma Femenía non è l’unico intervento artistico permanente. Frederic Amat ha realizzato il soffitto dell’Auditorium e il ceramista Toni Cumella è stato incaricato di rivestire di ceramica gli spazi dell’amministrazione e la Vip Lounge. All’esterno, nello stagno che circonda l’Agora, la giovane artista valenciana Anna Talens ha collocato «Palafit», una palafitta triangolare dorata che reinterpreta l’architettura agraria tipica degli ecosistemi acquatici, pensata per ricordare lo stile di vita dei contadini dell’Albufera e delle risaie del Levante.

«In questo modo, lungi dal limitarsi alla funzionalità, CaixaForum è di per sé una creazione artistica che unisce architettura, arte e scienza», ha affermato la direttrice generale della Fundación La Caixa, Elisa Durán, durante la presentazione del programma inaugurale. Il centro aprirà con tre grandi mostre dedicate all’arte del passato, del presente e del futuro. Il passato si materializzerà in una rassegna sui faraoni dell’antico Egitto con importanti prestiti dal British Museum, il presente con una selezione di opere della collezione d’arte contemporanea dell’istituzione e il futuro con «#LaNube{IA}», un’esperienza interattiva sulle opportunità e le sfide dell’applicazione dell’intelligenza artificiale nell’istruzione.

Un render di «Arc al Cel» (2022) di Inma Femenía negli spazi del CaixaForum di Valencia

Roberta Bosco, 21 giugno 2022 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

«Gli eventi scientifici sono l’unica guida costante della mia immaginazione», sosteneva l'artista catalano. Il nuovo programma è promosso dalla Fundació Dalí e recupera la passione dell’artista per l’innovazione scientifica

Oltre 100 opere di Land art di 40 artisti esplorano il rapporto tra l’arte contemporanea e il suolo come territorio fisico, simbolico ed ecologico

La fotografa americana rivela il suo universo nella grande retrospettiva spagnola della Fundación MOP a La Coruña

La Virreina Centre de la Imatge stabilisce un dialogo inedito tra la produzione fotografica degli anni Settanta di due grandi autori italiani

A Valencia la scultura immateriale di Inma Femenìa | Roberta Bosco

A Valencia la scultura immateriale di Inma Femenìa | Roberta Bosco