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Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliLa Bibliotheca Hertziana a Palazzo Zuccari, al civico 28 di via Gregoriana, con il suo ingresso e le sue finestre costituiti da grotteschi mascheroni nati dalla fantasia di Federico Zuccari, amplierà i suoi spazi. Creata nel 1912 come fondazione privata da parte di Henriette Hertz (1846-1913), eclettica collezionista tedesca che nel 1904 acquistò il Palazzo, venne inaugurata nel 1913 come centro di ricerca della Kaiser-Wilhelm-Gesellschaft. La Bibliotheca Hertziana-Istituto Max Planck è oggi uno dei principali istituti di ricerca al mondo per la storia dell’arte: la sua biblioteca, con una rilevante collezione di letteratura scientifica e fonti sulla storia dell’arte, ospita rari incunaboli ed edizioni interamente digitali, mentre la fototeca vanta un patrimonio di oltre 1.300.000 stampe fotografiche, negativi e scatti digitali, principalmente relativi all’arte italiana dalla tarda antichità fino al contemporaneo. L’istituto occupa un lotto di forma trapezoidale tra via Sistina e via Gregoriana, sul quale insistono il Palazzo Zuccari, l’edificio della biblioteca e il Palazzo Stroganoff, sede della fototeca.
A pochi passi da qui, in via Gregoriana 9, una mostra, ancora per pochi giorni, fino a domenica 9 novembre, consente eccezionalmente di entrare in uno spazio che si trasformerà in nuova estensione dell’Hertziana, destinata ad accogliere libri rari e una parte della fototeca. «Chi esce entra. A Tribute Exhibition to a Disappearing Building» è il titolo della collettiva, a cura di Simon Würsten Marin, che raccoglie le opere di 20 artisti: Vincenzo Agnetti, Louise Bourgeois, Francesca Cornacchini, Jesse Darling, Eva Fàbregas, Tarik Hayward, margaretha jüngling, Thomas Julier, Tarik Kiswanson, Corrado Levi, Paul Maheke, Marie Matusz, Mónica Mays, Hana Miletić, Effe Minelli, Lulù Nuti, Francesca Pionati e Tommaso Arnaldi, Aurélien Potier, Hannah Quinlan & Rosie Hastings, Prem Sahib, Davide Stucchi, Grégory Sugnaux, Ian Waelder e Rachel Whiteread.
I lavori, alcuni storici, altri recenti e, tra di essi, alcuni realizzati in situ, sono allestiti in uno spazio abbandonato da trent’anni, che nel 1911 aveva ospitato una galleria privata dal mercante e collezionista Ludovico Spiridon, per poi, negli anni Ottanta, divenire sede del club La Cage aux folles. Inaccessibili e in rovina, gli ambienti si presentano al pubblico (numeroso in questi ultimi giorni) come inusuale spazio espositivo, in cui la memoria e il futuro di un edificio si toccano per un brevissimo istante. Commenta Tristan Weddigen, direttore della Bibliotheca Hertziana: «Come istituto di ricerca di storia dell’arte, sentiamo la responsabilità di documentare e preservare la memoria di uno spazio culturale prima di destinarlo alle nostre attività scientifiche. Poiché la Bibliotheca Hertziana sostiene anche lo studio dell’arte contemporanea, abbiamo adattato la metodologia di conseguenza. Con questa mostra mettiamo in scena una forma di rievocazione critica di quell’edificio: presentando arte contemporanea tra le rovine di una galleria storicista, invitiamo il pubblico a vivere la storia delle condizioni estetiche e istituzionali dell’arte, e al tempo stesso a creare una memoria collettiva di un luogo che tutti vedremo per la prima, e ultima, volta».
Esposta, fra pareti scrostate e segnate dal tempo, l’opera di Vincenzo Agnetti che dà il titolo alla mostra, il feltro «Chi esce entra» del 1971, che compone un dittico con «Chi entra esce» sempre del ’71. Dalla collezione della Bibliotheca Hertziana, giunta come donazione dello storico dell’arte Richard Krautheimer, previene la piccola fusione in bronzo «Untitled (Femme)» (1970) di Louise Bourgeois. È stata creata invece quest’anno l’opera «Fruitori» di Lulù Nuti, realizzata partendo da strutture di pane raffermo lasciate per 72 ore sul bordo dell’Isola Tiberina a Roma. Le forme risultanti sono state utilizzate per creare stampi destinati alla produzione della scultura finale in fibra di vetro.
Lo spazio espositivo di via Gregoriana 9, abbandonato da decenni, diventerà una nuova estensione della Bibliotheca Hertziana