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Scrivania «Aux nénuphars» di Louis Majorelle (1900, venduta per 139.700 euro, stima 70 – 100mila) © Sotheby’s

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Scrivania «Aux nénuphars» di Louis Majorelle (1900, venduta per 139.700 euro, stima 70 – 100mila) © Sotheby’s

A Parigi il fior fiore dei nomi storici del design

Alle aste di fine novembre, da Sotheby’s e da Christie’s, perlopiù al di sopra delle stime Gray, Donat, Leleu, Majorelle, Chareau, Dunand, Lalanne, Royère, Gallé...

Carla Cerutti

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Il 21, nell’asta di Important Design battuta da Sotheby’s, che ha totalizzato 4.782.439 euro, ha primeggiato la designer e architetto Eileen Gray, pioniera dell’International Style degli anni Venti e Trenta, con una rara console minimalista del 1923, in rovere cerato e sicomoro, proveniente dalla celebre collezione di Charles e Marie-Laure de Noailles e venduta per 825.500 euro (stima 200-300mila).
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Un’altra designer, Ingrid Donat, formatasi negli anni ’80 sotto l’egida di Diego Giacometti, sta riscuotendo un notevole successo con i suoi mobili in bronzo scolpito dove s’intrecciano influenze déco e tribali, come il cassettone Galuchat del 2013 esitato per 279.400 euro (stima 120-150mila).
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Tra i maestri del Déco parigino, Jules Leleu, che ha continuato a proporsi con successo anche nel dopoguerra, era presente con un cabinet del 1954, con struttura in legno rivestita in shagreen e piano in marmo Rosso Levante, aggiudicato per 152.400 euro (stima 70-100mila). A conferma che l’interesse per i capolavori Art Nouveau è sempre vivo, la celebre scrivania «Aux nénuphars» di Louis Majorelle, disegnata nel 1900, in mogano, cuoio e bronzo dorato, con chiave originale, è stata venduta per 139.700 euro (stima 70-100mila). Tra le curiosità, una serie di scatole in bronzo dorato e di specchi radianti disegnati dalla raffinatissima «artista del metallo» parigina Line Vautrin è stata battuta da un minimo di 14mila a un massimo di 76mila euro.
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Il 29 novembre, Christie's ha offerto quasi 200 lotti di artisti che hanno rappresentato al meglio la creatività delle arti decorative del XX e XXI secolo, dall'Art Nouveau alla contemporaneità, per un totale di 9.304.948 euro. Tra questi spiccano Pierre Chareau, Jean Dunand, Diego Giacometti e l’immancabile François-Xavier Lalanne, detentore del top lot dell’asta: la scultura-camino Babouin-cheminée del 1984-85 aggiudicata per 1,25 milioni (stima: 1-1,5), opera indubbiamente straordinaria che combina l’arte scultorea con la funzionalità di un camino ispirandosi agli dei ancestrali dell’Egitto e segnatamente al dio Thoth seduto in maestà.
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Il secondo top lot è spettato a Jean Royère e al suo lampadario «Liane» del 1950 ca, stimato 200-300mila euro ed esitato per ben 1.068.500. Il terzo top lot è stato nuovamente conquistato da François-Xavier Lalanne con «Singe SII» in bronzo patinato del 1992 ca, venduta per 932.400 euro (stima 700-900mila). Pierre Chareau, paladino dell’essenzialità al limite del «brutalismo», era presente con una serie di mobili tra cui la table-bibliothèque «Mb 960», del 1930 circa, stimata 150-200mila euro e battuta a 554.400. Jean Dunand, maestro della laccatura e della dinaderie Déco, ha sbaragliato la stima (80- 120mila euro) di un grande vaso in rame patinato su base in ferro battuto del 1912 ca con un’aggiudicazione finale a 214.200, sulla quale la provenienza dalla collezione di Yves Saint Laurent e Pierre Bergé ha indubbiamente pesato.
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Hanno completato l’asta un gruppo di vetri artistici di Émile Gallé, venduti da un minimo di 10mila a un massimo di 53mila euro, e un set di 17 scatole uniche di Line Vautrin incise su madreperla e alla loro prima apparizione sul mercato: l’esemplare intitolato «La pêche miraculeuse» del 1940 ca, stimato 3-5mila, è stato esitato per 32.760 euro.

Carla Cerutti, 01 dicembre 2023 | © Riproduzione riservata

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