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«Scarabocchi: il mio primo festival», giunto all’ottava edizione, trasforma la città piemontese in laboratorio, dove la creatività nasce da gesti quotidiani e il disegno diventa un linguaggio condiviso per raccontare il mondo, fin dalla prima infanzia
- Alessia De Michelis
- 26 giugno 2025
- 00’minuti di lettura


Un’immagine dalla scorsa edizione di «Scarabocchi» a Novara
A Novara l’arte riparte dalle mani
«Scarabocchi: il mio primo festival», giunto all’ottava edizione, trasforma la città piemontese in laboratorio, dove la creatività nasce da gesti quotidiani e il disegno diventa un linguaggio condiviso per raccontare il mondo, fin dalla prima infanzia
- Alessia De Michelis
- 26 giugno 2025
- 00’minuti di lettura
Alessia De Michelis
Leggi i suoi articoliTorna a Novara, dal 12 al 14 settembre, «Scarabocchi. Il mio primo festival», giunto all’ottava edizione e curato dalla Fondazione Circolo dei lettori e Doppiozero. Il tema di quest’anno, «U-Mani», mette al centro la mano come primo strumento di esplorazione, creazione e relazione, tanto nei bambini quanto negli adulti.
«La mano ci ha insegnato a fare e a pensare, spiega il curatore Marco Belpoliti. Non è solo il segmento distale del nostro arto, come scriveva Brunetto Latini, ma un simbolo profondo dell’umano: è nel fare che costruiamo il pensiero». La parola «mano» è dentro «umano» ed è da lì che il festival riparte, interrogando le radici del gesto creativo.
A inaugurare la manifestazione, venerdì 12 settembre al Complesso Monumentale del Broletto (ore 18.00), sarà una lectio dello scienziato e divulgatore Telmo Pievani sull’evoluzione di questa parte del corpo: un viaggio tra biomeccanica, cultura e comunicazione, per riscoprire la complessità di una parte di noi che ci ha resi ciò che siamo.
Il festival si conferma spazio d’incontro tra generazioni, dove arte, gioco e immaginazione si intrecciano nel segno, nel disegno e nella parola. Come sottolinea Giuseppe Culicchia, direttore della Fondazione Circolo dei lettori: «In un’epoca di disumanizzazione, riscoprire il gesto (carezza, scrittura, costruzione) è anche un atto politico e poetico».
Tra gli ospiti: l’illustratrice Elisa Seitzinger, il disegnatore Tullio Pericoli e l’artista Arturo Brachetti, in dialogo con Culicchia.