Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Una veduta di Milano Scultura 2022 alla Fabbrica del Vapore

Image

Una veduta di Milano Scultura 2022 alla Fabbrica del Vapore

A Milano la scultura è aperta

La Fabbrica del Vapore per tre giorni ha ospitato la sesta edizione dell’unica fiera italiana dedicata alle arti plastiche

Michela Moro

Leggi i suoi articoli

Si è conclusa domenica 11 settembre la Sesta Edizione di Milano Scultura, unica fiera italiana interamente dedicata alle arti plastiche, che si è svolta per tre giorni alla Fabbrica del Vapore. Valerio Dehò è il curatore che segue la manifestazione sin dall’inizio, insieme con la direttrice Ilaria Centola. Tirando le somme di questa edizione, Dehò è molto soddisfatto. La fiera si struttura sempre più, con una formula «aperta» che include le gallerie (quest'anno 19) ma anche gli artisti (18) che presentano i propri dossier in maniera autonoma, senza galleria.

La scultura è intesa qui in senso molto ampio, come l’espressione attraverso tutte le arti plastiche, riportando al centro la scultura non solo come linguaggio tradizionale, con opere tridimensionali, a volte di dimensioni installative, che spaziano dal marmo al bronzo, dalla ceramica ai materiali di recupero, ma come forma espressiva in grado di raccontare i grandi temi del contemporaneo, includendo i new media e le intersezioni tra fotografia e scultura.

«Stiamo diventando un appuntamento fisso che ha nella Fabbrica del Vapore la sede ideale per questa fiera tematica. Ci piace molto anche la collaborazione con il Comune di Milano, dice Dehò, perché abbiamo un approccio non gerarchico invitante per il pubblico, che non paga il biglietto e che quest’anno si è presentato costante per i tre giorni di manifestazione. In un futuro ci piacerebbe utilizzare di più gli spazi esterni, quella grande piazza interna che pare fatta apposta per le nostre opere, e vorremmo espanderci anche in città».

Sin dall’inizio la manifestazione ha un punto di forza nella collaborazione con le scuole e i laboratori specializzati, come le fonderie, e in particolare con l’Accademia di Brera che quest’anno ha partecipato con un progetto tematico dal titolo «Focus Trasformazioni» seguito dal Dipartimento di Scultura.
La fiera è strutturata in diverse sezioni: Gallerie, Limited, gli artisti che espongono autonomamente, Progetti Speciali, che accolgono le associazioni culturali, e Performance, quest’anno con interventi legati al corpo, come osserva Dehò, curatore anche del catalogo che accompagna la fiera, «la prima struttura plastica che conosciamo».

Il mercato come reagisce? «È ancora un po’ timido, la gente compra ma ha bisogno di essere rassicurata per questo genere di acquisti. Le opere esposte avevano un range che arrivava fino a circa 25mila euro per le sculture di grandi dimensioni, ma si potevano trovare eccellenti lavori anche a 1.000, 1.500 euro».

Una veduta di Milano Scultura 2022 alla Fabbrica del Vapore

Una veduta di Milano Scultura 2022 alla Fabbrica del Vapore

Michela Moro, 12 settembre 2022 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Nella nuova sede (milanese) del museo d’impresa del Gruppo Unipol, si rafforza l’asset culturale della collezione corporate fondata a Bologna e si inaugura la prima mostra meneghina con opere di Beverly Pepper, Quayola, Larry Rivers, Stefano Ronci e fuse*

Elena Pontiggia ripercorre nel Centro Culturale di Milano l’attività dell’artista romagnolo che sperimentò tra il Futurismo, il Novecento Italiano e il Realismo magico

Nei padiglioni della Fiera di Rho oltre duemila espositori provenienti da 37 Paesi allestiranno il proprio stand. In città, l’inaugurazione della Design Week ha come protagonista Robert Wilson

Un caleidoscopio di eventi e discipline mappato da «Interni», rivista che dal 1998 ha sistematizzato e raccolto tutti gli appuntamenti diffusi in città durante la Design Week

A Milano la scultura è aperta | Michela Moro

A Milano la scultura è aperta | Michela Moro