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Maria Letizia Paiato
Leggi i suoi articoliOggi c’è grande attenzione al tema della riqualificazione dei borghi e al turismo esperienziale e sostenibile per favorire la conoscenza di nuove culture, tradizioni e comunità. È necessario però valutare sempre, caso per caso, come rispondono i singoli territori a questi obiettivi, che nonostante prevedano concettualmente una condizione più a misura d’uomo non sono sempre facili da perseguire e da mantenere.
Il caso della città di Gradara è in tal senso esemplare. Lasciatasi alle spalle un’immagine associata alla vita balneare di riviera, grazie a un piano di specifici interventi e alle opportunità del Pnrr, il borgo malatestiano ha ritrovato nel recupero degli antichi mestieri e nel patrimonio immateriale la strada maestra per coniugare saperi obliati a nuove opportunità occupazionali per il futuro.
Fra questi, la riqualificazione della torre dei camminamenti di Ronda (Torre dell’Orologio) e l’allestimento di un laboratorio, una bottega di arte calligrafica, che rappresenta una delle circostanze più curiose e riuscite. Se nell’immaginario collettivo la figura dell’amanuense, da collocare in un momento della storia antecedente alla diffusione della stampa, è legata a uno spazio della spiritualità, il monastero, quella del moderno calligrafo si proietta nella produzione contemporanea e laica di manoscritti simili a quelli conservati nei musei.
Un progetto ben riuscito grazie all’artigiano Stefano Gelao, fondatore di «Scritto a mano – scriptorium amanuense» che fra attività formative e divulgative ha riattivato la produzione di pergamene scritte a mano con materiali e tecniche mutuati dal Medioevo. Attingendo a una tradizione che arriva fino al Rinascimento, dallo scriptorium amanuense alla calligrafia rinascimentale, il progetto di riarredo degli spazi affidato al designer Diego Ciandrini mira infine a ricreare un’atmosfera fedele dal punto di vista storico e filologico, per meglio osservare il calligrafo intento nel suo lavoro.
Il territorio si può infine apprezzare anche in modo diverso, per esempio attraverso i percorsi naturalistici del Centro di Educazione Ambientale Cea «Selve di Gradara», non solo finalizzati alla sollecitazione del rapporto con l’ambiente boschivo, ma anche alla scoperta del reperimento delle materie prime per tinture, inchiostri e strumenti di lavoro legati alla scrittura.
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