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Villa Museo di Paolo Giovio e imprese

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Villa Museo di Paolo Giovio e imprese

A Como rivive la collezione di Paolo Giovio

Esposti per la prima volta, accanto a prestiti di musei e privati, tutti i ritratti originali della Pinacoteca civica in una mostra evocativa del primo museo moderno

La Pinacoteca civica di Como omaggia uno dei suoi concittadini più illustri con una mostra dedicata a Paolo Giovio (1483-1552), umanista, storico, medico e vescovo, nonché ideatore della più ambiziosa galleria di ritratti del Rinascimento europeo. Dal 24 ottobre all’8 febbraio 2026 la mostra «La Collezione. Paolo Giovio e i ritratti senza tempo», a cura di Bruno Fasola, riunisce per la prima volta un nucleo significativo di opere originali della collezione gioviana, provenienti dalla Pinacoteca, oltre che da musei e collezioni private. La collezione che Giovio aveva riunito in circa trent’anni contava oltre 400 ritratti di personaggi di ogni tempo e provenienza: da Romolo ai protagonisti del suo tempo, e comprendeva anche avversari della cristianità come i pirati turchi, nemici personali di Giovio come Georg Frundsberg, e donne celebri come Faustina Mancini e Rossellana, moglie di Solimano il Magnifico. Una parte significativa era dedicata a letterati, umanisti, papi ed ecclesiastici, da Pietro Bembo a Daniele Barbaro, fino a Clemente VII. I ritratti erano poi affiancati dagli Elogia, testi illustrativi redatti dallo stesso Giovio per una descrizione fisica e morale del personaggio raffigurato.

I ritratti erano destinati alla Villa Museo sulle rive del lago di Como, concepita da Giovio come luogo di celebrazione della memoria storica attraverso l’arte. Decorata con affreschi raffiguranti le Muse e i loro interpreti, la villa fu il primo esempio di spazio progettato per custodire una collezione pubblica. Alla demolizione dell’edificio, prima del 1615, per lasciare il posto all’attuale Villa Gallia, seguì la dispersione della collezione, oggi in parte riunita con il maggior nucleo conosciuto dei 38 dipinti originali conservati nella Pinacoteca Civica. A questi 38 ritratti di proprietà comunale, la mostra accosta, tra gli altri, il ritratto di Alessandro Achillini dagli Uffizi, quello di Francesco Maria Della Rovere attribuito alla bottega di Tiziano, il celebre ritratto di Cristoforo Colombo, considerato il più veritiero tra quelli pervenuti, e l’autoritratto di Baccio Bandinelli. Il percorso della mostra, che riunisce anche opere di Dosso Dossi, Amico Aspertini, Bernardino Campi, Ridolfo del Ghirlandaio, Francesco Salviati, Sebastiano del Piombo e di François Clouet, è articolato in quattro sale tematiche al piano nobile della Pinacoteca, due delle quali rimarranno dedicate permanentemente alla quadreria di Paolo Giovio, rinnovando così il percorso di visita del museo. 

La mostra è inoltre il risultato di una campagna di restauri avviata dal Comune di Como nel 2021 con il sostegno di istituzioni, associazioni e privati del territorio. A corredo della rassegna, sarà pubblicato un volume, edito da Electa e curato da Bruno Fasola, che raccoglierà le schede dei ritratti ad oggi conosciuti e un contributo dalle Gallerie degli Uffizi. 

Infine, per il 31 gennaio 2026 la Pinacoteca Civica ha organizzato un convegno di approfondimento sugli studi più recenti dedicati a Paolo Giovio e alla sua collezione con la partecipazione del curatore Fasola e di Sonia Maffei (Università di Pisa), Alberica Barbolani Da Montauto (Gallerie degli Uffizi), Francesca Del Torre (Kunsthistorisches Museum di Vienna), Costanza Barbieri (Accademia di Belle Arti di Roma), Andrea Donati (storico dell’arte) e Magda Noseda (già Archivio di Stato).

Ritratto di Paolo Giovio

Dosso Dossi, «Ritratto di Niccolò Leoniceno»

Grazia Mazzarri, 23 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

A Como rivive la collezione di Paolo Giovio | Grazia Mazzarri

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