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Bernard Marcelis
Leggi i suoi articoliLa data tanto attesa e più volte rinviata per l’apertura del Kanal-Centre Pompidou a Bruxelles ora è certa: sarà il 28 novembre 2026. A darne l’annuncio oggi sono stati il direttore generale Yves Goldstein e la direttrice artistica Kasia Redzisz. Bisognerà attendere ancora diciotto mesi, ma intanto i lavori sono già a buon punto. Nel sottosuolo sono stati scavati nuovi spazi che daranno origine a tre blocchi rettangolari nei quali saranno ospitati il museo vero e proprio, il centro di architettura del Civa (Centre International pour la Ville, l’Architecture et le Paysage) e le sue ricche collezioni di modelli e progetti, nonché la Box One, uno spazio polivalente dedicato alla performance, alla danza, alla musica e al suono, ai film d’artista e alle immagini in movimento.
Al centro del funzionamento e dell’«esperienza» Kanal è il principio di multidisciplinarità, una delle caratteristiche della vivacità culturale e contemporanea di Bruxelles. Pur conservando molte delle strutture metalliche dell’ex Garage Citroën, un edificio del 1934 costruito dall’architetto francese Maurice-Jacques Ravazé la cui struttura generale è stata preservata, si sono privilegiati gli spazi aperti, nello spirito della prefigurazione di Kanal Brut datata 2018-21.
Con il suo immenso volume di quasi 40mila metri quadrati e il suo spettacolare showroom vetrato, il Kanal Pompidou gode di una posizione privilegiata nella capitale belga. Il suo ruolo sociale e culturale va ben oltre le sfide di un museo d’arte contemporanea. La metà della superficie, ovvero circa 20mila metri quadrati, sarà costituita da spazi pubblici che daranno accesso alle sale espositive e a tutta una serie di attività e aree, da un ristorante a un parco giochi, passando per una terrazza sul tetto con vista a 360° sulla città.
Kanal Pompidou mira a essere un museo d’arte moderna e contemporanea multidisciplinare. Il suo spettro spazierà dagli esordi delle avanguardie del XX secolo (attingendo alla collezione del Musée National d’Art Moderne/Centre Pompidou parigino, la cui chiusura coincide quasi con l’apertura di Bruxelles: l’accordo franco-belga prevede una collaborazione su 10 anni e il prestito di opere da Parigi) fino al XXI secolo.
L’arte contemporanea è al centro della collezione di proprietà di Kanal, per il momento concentrata sugli artisti che vivono nella capitale belga o che hanno uno stretto legame con Bruxelles e il Belgio, e si arricchisce di anno in anno.
Resta tuttavia un doppio ostacolo: l’assenza di un governo a pieno titolo della Regione di Bruxelles in grado di garantire i fondi operativi promessi e, di conseguenza, il deficit finanziario della stessa Regione, costretta a drastici tagli per evitare il declassamento del proprio rating finanziario. Tutto ciò non impedirà a Yves Goldstein e al suo team di mantenere la rotta e, come ha dichiarato, di «affermare la necessità che Bruxelles si doti di un’infrastruttura di tale portata, di svolgere il nostro ruolo fondamentale in una società diversificata e frammentata, senza dimenticare la dimensione sociale ed economica del progetto in una Regione che ha bisogno di creare occupazione e ricchezza».
Il cantiere del Kanal-Centre Pompidou sarà eccezionalmente aperto al pubblico domenica 25 maggio 2025 www.journéechantiersouverts.be.
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