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Toyin Ojih Odutola, «Spirited Awey: Chihiro - Ifemelu + Companions @ Adijatu Str. (A Thousand Happenings @ Adijatu Str.)», 2025 (particolare)

© Toyin Ojih Odutola, 2025. Courtesy of the artist and Jack Shainman Gallery, New York

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Toyin Ojih Odutola, «Spirited Awey: Chihiro - Ifemelu + Companions @ Adijatu Str. (A Thousand Happenings @ Adijatu Str.)», 2025 (particolare)

© Toyin Ojih Odutola, 2025. Courtesy of the artist and Jack Shainman Gallery, New York

A Berlino la fermata immaginaria di Toyin Ojih Odutola

Negli spazi dell’Hamburger Bahnhof-Nationalgalerie è allestita la prima personale in Germania dell’artista nigeriana che esplora le tensioni tra realtà e immaginazione

Dal 13 giugno al 4 gennaio 2026, l’Hamburger Bahnhof-Nationalgalerie der Gegenwart di Berlino ospita la prima personale in Germania di Toyin Ojih Odutola (Ife, Nigeria, 1985), una delle voci più affascinanti e riconosciute dell’arte figurativa contemporanea. Con circa 30 opere su carta, tavola e lino, l’artista trasforma l’east cabinet della vecchia stazione ferroviaria in U22-Adijatu Straße, una fermata immaginaria della linea U22, un treno sotterraneo che viaggia tra storia e rappresentazione.

Toyin Ojih Odutola (vive e lavora a New York) costruisce attraverso i suoi disegni complessi miti narrativi. Le sue figure umane, scolpite da inchiostro, carboncino e pastello, si muovono tra scenari quotidiani e architetture monumentali, aprendo interrogativi sui rapporti di potere, sulle eredità coloniali e sulle percezioni della pelle, del genere e dell’identità africana. L’interesse per la «fluidità dell’espressione» e il significato della luce e del buio è radicato nella sua esperienza personale: cresciuta come donna dell’Africa occidentale nel profondo Sud degli Stati Uniti, l’artista porta sul foglio riflessioni sociali e politiche dense di stratificazioni.

L’allestimento berlinese, curato dai direttori del museo Sam Bardaouil e Till Fellrath insieme all’assistente curatrice Emily Finkelstein, promette di immergere il pubblico in un racconto visivo che va oltre la ritrattistica: non semplici volti, ma personaggi inseriti in una trama, figure che suggeriscono narrazioni mai del tutto svelate. Nei suoi lavori recenti, già visti alla Kunsthalle Basel, al Barbican Centre di Londra, al Whitney Museum di New York e nel Padiglione Nigeria della Biennale di Venezia 2024, Ojih Odutola esplora le tensioni tra realtà e immaginazione, tra biografia e finzione, invitando a ripensare i confini stessi della narrazione visiva.

L’inaugurazione della mostra coincide con la terza edizione della admissionfree Open House, un weekend a ingresso gratuito (13-15 giugno) che trasforma l’Hamburger Bahnhof in uno spazio di festa e incontro, arricchito dall’inizio della serie estiva open-air Berlin Beats, con DJ set e performance live. A corredo della mostra, è pubblicato un catalogo (Silvana Editoriale) che fornisce ulteriori strumenti di lettura sull’universo visivo dell’artista.

Per chi passa da Berlino quest’estate, U22 - Adijatu Straße è una fermata da non mancare.

Toyin Ojih Odutola, «Of Another Kind», 2022-25. © Toyin Ojih Odutola, 2025. Courtesy of the artist and Jack Shainman Gallery, New York

Toyin Ojih Odutola, «Routine Inspection II», 2019. © Toyin Ojih Odutola, 2025. Courtesy of the artist and Jack Shainman Gallery, New York

Chiara Caterina Ortelli, 12 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

A Berlino la fermata immaginaria di Toyin Ojih Odutola | Chiara Caterina Ortelli

A Berlino la fermata immaginaria di Toyin Ojih Odutola | Chiara Caterina Ortelli