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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliIl 25 marzo il Duomo è stato riaperto dopo un restauro durato quasi cinque anni che ha dovuto ovviare alle terribili lesioni e ai danni diffusi provocati dal sisma del 20 e 29 maggio 2012. Il cantiere durato 1.236 giorni ha interessato anche il vicino palazzo della canonica. Costo complessivo poco più di 5 milioni di euro di cui 4,4 dalla Regione Emilia-Romagna e il restante da numerosi enti privati.
«Il restauro prima di tutto è servito, spiega Marco Soglia, a ripristinare la continuità materiale delle murature della cupola della cattedrale che erano fuoriuscite di oltre dieci centimetri dal loro asse e dei due costoloni di irrigidimento della facciata, entrambi ampiamente lesionati dalle scosse sismiche. Una volta consolidati questi elementi si è passato al ricollocamento degli elementi della facciata che erano crollati e alla ricostruzione delle porzioni crollate con il sisma: la prima porzione di volta della navata centrale, alcune coperture delle navate e la muratura di accesso al ballatoio della cupola. Un ulteriore importante intervento strutturale ha interessato i sottotetti dove sono state consolidate le volte della navata centrale e inseriti cordoli metallici su tutte le coperture lignee».
Oltre a ciò si è provveduto alla stuccatura di tutte le lesioni diffuse sugli affreschi murari della chiesa, alla ricostruzione degli affreschi sulla porzione di volta crollata, al riposizionamento dei frammenti di affresco della cupola recuperati e alla sostituzione dei telai lignei di alcuni infissi lesionati. Restaurati anche i portoni, una statua lignea raffigurante la Madonna Assunta (Opificio delle Pietre Dure), la «Sacra Famiglia e santi» dipinta da Orazio Sammachini (1532-77) e il prezioso organo attribuito a Giovanni Cipri, attivo nel XVII secolo
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