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Aubrey Powell & Storm Thorgerson, Pink Floyd “Wish You Were Here” copertina Front Cover, 1975, Courtesy Sony Music Ltd

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Aubrey Powell & Storm Thorgerson, Pink Floyd “Wish You Were Here” copertina Front Cover, 1975, Courtesy Sony Music Ltd

L’universo psichedelico e surrealista dei Pink Floyd in mostra

 Dopo il successo della prima tappa dedicata ai Beatles, il progetto espositivo prosegue il suo percorso con il cambio di paradigma introdotto da Pink Floyd, Yes e Genesis.

Michelangelo Tonelli

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Al Padiglione d'arte della Fondazione Luigi Rovati ha appena aperto, il14 giugno, la mostra Pink Floyd, Yes, Genesis. Nuove percezioni della realtà, il secondo capitolo del ciclo espositivo Echoes. Origini e rimandi dell'art rock britannico, dedicato alle contaminazioni fra musica, pittura, fotografia, illustrazione, che generarono un nuovo immaginario collettivo nella Gran Bretagna degli anni Sessanta e Settanta. Dopo il successo della prima tappa dedicata ai Beatles, il progetto espositivo, curato da Francesco Spampinato, prosegue il suo percorso con il cambio di paradigma introdotto da Pink Floyd, Yes e Genesis. La mostra ripercorre l’universo psichedelico e surrealista che accompagna le produzioni di queste mitiche band. Il percorso si apre con un’opera del pittore metafisico Alberto Savinio, proseguendo con i dipinti di Roger Dean per le cover degli Yes e le visionarie fotografie di Hipgnosis e Storm Thorgerson per i Pink Floyd tra cui il prisma di The Dark Side of the Moon, l’uomo che va a fuoco di Wish You Were Here e il maiale gonfiabile di Jeffrey Shaw nel cielo di Londra per la copertina di Animals. Per i Genesis, in mostra i dipinti di Paul Whitehead per Trespass, Nursery Cryme e Foxtrot con l’immagine della volpe in abito rosso e gli acquarelli originali di Colin Elgie per le cover di A Trick of the Tail e Wind and Wuthering con una parata di personaggi ispirati ai brani del disco e variamente riconducibili alle illustrazioni di romanzi di letteratura fantastica, come “Alice nel paese delle meraviglie” (1866) di Lewis Carroll e “Manuale di zoologia fantastica” (1957) di Jorge Luis Borges. A risuonare con questo immaginario surreale, una installazione dell’artista svedese Nathalie Djurberg che mostra un mondo fiabesco fatto di pillole multicolore, simbolo della cultura farmaceutica ma anche richiamo alle sostanze psichedeliche come strumento per travalicare i limiti percettivi. Infine, l’opera originale di Hipgnosis per la copertina di …And Then There Were Three… (1978) – il nono album dei Genesis, ormai orfani sia del chitarrista Steve Hackett che del frontman Peter Gabriel – rappresenta un ideale collegamento verso il terzo capitolo del ciclo espositivo, dedicato alle convergenze tra arte e musica nella carriera del solo Gabriel. In occasione dell’inaugurazione di Pink Floyd, Yes, Genesis. Nuove percezioni della realtà, uno degl’iconici maiali gonfiabili di Jeffrey Shaw sarà allestito nel giardino del Museo.

Michelangelo Tonelli, 15 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

L’universo psichedelico e surrealista dei Pink Floyd in mostra | Michelangelo Tonelli

L’universo psichedelico e surrealista dei Pink Floyd in mostra | Michelangelo Tonelli