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Vittorio Bertello
Leggi i suoi articoliGenova. La casa d’aste Wannenes riprende l’attività con tre giorni di aste, dal 21 al 23 settembre, che contemplano in gran parte tre tipologie di oggetti: gioielli, arredi e ceramiche. I mobili in vendita provengono perlopiù dalle collezioni di due antiquari, Salvatore Iermano di Napoli e Giuseppe Tirenna di Palermo. Del primo sono una serie di arredi e oggetti di manifatture partenopee, come una scrivania da centro settecentesca in ebano viola decorata a intarsi geometrici (stime 30-40mila euro) o un set della prima metà dell’Ottocento per un salotto composto da un divano e due poltrone con schienali a scudo (15-25mila euro), o ancora una edicola del XVIII secolo in legno con applicazioni in argento, tartaruga, pietre dure, cristallo di rocca e bronzo dorato (3-5mila euro); dal secondo una serie di quattro composizioni a rilievo in cera policroma di Francesco Giovanni Pieri (1699-1773), raffiguranti la «Carità», la «Sacra Famiglia con san Giovannino», «Apollo e Dafne» e la «Morte di Didone», presenti anche in versione digitale nell’Archivio della Fondazione Zeri (stime 20-30mila euro); oppure una coppia di candelieri da altare del XVII secolo in rame dorato e corallo (30-50mila euro), o ancora un capezzale seicentesco in rame, corallo e madreperla, con cornice ottagonale raffigurante l’Assunta (20-30mila euro). Tra i lotti con altre provenienze, infine, un tavolo da centro fiorentino del 1845-50 ca impiallacciato in ebano, avorio, madreperla e vari legni pregiati, attribuito ai fratelli Luigi e Angiolo Falcini, parte da una stima di 10-15mila euro.

Il piano del tavolo dei fratelli Falcini in asta da Wannenes
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