Vitruvio extra large

Silvano Manganaro |  | Roma

Pedro Cabrita Reis (Lisbona, 1956) ha sempre fatto dei materiali che lo circondano (oggetti comuni, residui industriali o edili) il medium per il suo lavoro. Questi elementi, che siano neon, vetri, legni, laterizi, gli servono per dar vita a uno spazio nuovo, a una concezione di scultura che si trasforma in architettura. Benché l’artista portoghese si senta fondamentalmente un pittore che fa scultura, le sue opere sono sempre difficilmente classificabili: lo spazio resta fondamentale, ma lo sono anche i materiali, la luce e il colore, nonché la relazione con il corpo dello spettatore.

Per una sua mostra da Magazzino (fino al 25 luglio) dal titolo «4 Volte Io» Cabrita Reis pone invece l’attenzione sul proprio corpo, già presente in passato nelle sue opere con la pittura, la scultura o la fotografia. In questo caso le sue misure si trasformano in «canone» (benché la mole dell’artista lo renda
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