Vincenzo Agnetti al Museo Novecento

La mostra fiorentina si concentra sugli anni dal 1971 al 1977. A cura di Giovanni Iovane

Giovanni Iovane, curatore della mostra. Foto Cosmo Laera
Laura Lombardi |  | Firenze

Al Museo Novecento il prossimo focus su personalità importanti del XX secolo, nell’ambito del progetto «Solo», ideato da Sergio Risaliti, direttore del museo, è dedicato a Vincenzo Agnetti. Dall’11 aprile al 4 luglio.  «Città e territori» a cura di Giovanni Iovane, e in collaborazione con l’Archivio intitolato all’artista che coniò l’aforisma «dimenticare a memoria» (molto amato e citato da Achille Bonito Oliva, giacché, scriveva Agnetti, «la cultura è l’apprendimento del dimenticare»), analizza una delle tematiche principali dell’esperienza artistica di Agnetti (Milano, 1926-81).

È quella che l’autore sviluppa dal 1967 al 1981 rivolgendosi a diverse tipologie. Tra queste i ritratti, come «Quando mi vidi non c’ero», autoritratto in feltro del 1970,  oppure il paesaggio, il territorio e la città che costituiscono il fulcro della mostra. «Prima del 1968, Agnetti è
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