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Vetri, rovine e vedute

Michela Moro

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Palazzo Martinengo è uno dei molti palazzi della famiglia Martinengo nel centro di Brescia, di fronte all’area archeologica del Capitolium. La prima fondazione risale all’XI secolo. La struttura attuale è in gran parte seicentesca, con tracce medievali nel portico e rinascimentali nella cappella del vescovo di Famagosta Mattia. Tra gli ospiti illustri si annovera Ugo Foscolo, che venne qui a conoscere la contessa Marzia Martinengo.

Museo dagli anni Novanta, ha ospitato mostre su Arturo Benedetti Michelangeli, Cagnaccio di San Pietro, Andy Warhol, Adolfo Wildt e altri. Ora è di scena una retrospettiva sui vedutisti veneziani, soprattutto i tre più grandi: Canaletto, Bellotto e Guardi. Il percorso cronologico è suddiviso in 10 sezioni arricchite da vetri di Murano di Maria Grazia Rosin, tra cui l’installazione «Gelatine Lux», esposta alla 53ma Biennale di Venezia. Chiude la mostra la sala «Venezia teatro della vita», con dipinti con scene di vita quotidiana ambientate in campi e campielli, tra le calli e i canali della città.

Michela Moro, 04 aprile 2016 | © Riproduzione riservata

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Vetri, rovine e vedute | Michela Moro

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