Versi trafitti, voci tacitate

Al Barbican The Curve presenta una nuova installazione del 2021 di Shilpa Gupta

«I Live Under Your Sky Too» (2017) di Shilpa Gupta. Cortesia dell'artista
Federico Florian |  | Londra

Dal 7 ottobre al 6 febbraio The Curve al Barbican presenta la nuova commissione per il 2021 affidata all’artista di Mumbai Shilpa Gupta (classe 1976). L’opera ripropone una nuova versione della celeberrima installazione «For, In Your Tongue, I Cannot Fit» (2017-18), composta da una schiera ordinata di spuntoni che trafiggono pagine con versi redatti da poeti incarcerati per ragioni politiche e per i contenuti del proprio lavoro.

Ciascuna poesia è recitata da voci in inglese, indiano, arabo e cinese, che provengono da microfoni sospesi, dando forma a un paesaggio sonoro profondamente lirico, in cui il meccanismo stesso della censura (il silenziare le voci di chi disapprova) viene ribaltato in senso quasi letterale.

Accanto all’installazione audio, Gupta rivela un nuovo corpus di lavori che proseguono la riflessione su resistenza e libertà di espressione. Tra questi una coppia di teleindicatori a palette per aeroporti, che attivano un dialogo silenzioso sui temi di sorveglianza e controllo.

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