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Verona, Museo Cavalcaselle, affresco di Jacopo Ligozzi

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Verona, Museo Cavalcaselle, affresco di Jacopo Ligozzi

Verona urbs picta e marmorina

Riapre domani completamente rinnovato il Museo Civico Cavalcaselle, custode di preziosi affreschi ed elementi lapidei della città scaligera

Veronica Rodenigo

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Verona. Apre al pubblico il 15 novembre, completamente rinnovata e finalmente accessibile, l'ala meridionale del Museo Civico Giovan Battista Cavalcaselle che custodisce una preziosa raccolta di affreschi e materiale lapideo proveniente da palazzi, monumenti cittadini, edifici religiosi nonché archivi fotografici e spazi dedicati al restauro. L'intervento di recupero, consolidamento statico (ultimati nel 2012) e allestimento, frutto della collaborazione tra il settore Edilizia Pubblica Monumentale, l'architetto Valter Rossetto e la Direzione Musei d'Arte e Monumenti (Paola Marini e Alba Di Lieto), ha comportato una spesa di 2milioni e 240mila euro tra fondi comunali e regionali. Al piano terra è stata ricavata una sala polifunzionale mentre sotto il porticato del chiostro hanno trovato collocazione sei statue originali (raffiguranti le Virtù e le personificazioni delle città di Verona e Vicenza) un tempo parte del recinto delle Arche scaligere. La nuova sistemazione ridisegna il percorso museale offrendo al visitatore un più ampio approfondimento della storia di Verona come urbs picta e urbs marmorina. Al primo piano il nuovo suggestivo allestimento propone un ampliamento del percorso permanente (800 metri quadrati) con un iter cronologico a partire dall'anno Mille. Oltre a frammenti lapidei, iscrizioni, patere e capitelli tutti coevi al ciclo della grotta di San Nazaro (955 - XII secolo) qui ricollocato e ricomposto, trovano spazio 11 imponenti sottarchi con ritratti di imperatori romani realizzati da Altichiero a partire dal 1364 e provenienti dal Palazzo scaligero di Cansignorio, mai esposti sino ad ora nella loro interezza. La soluzione allestitiva, ispirata a una di Carlo Scarpa presente a Castelvecchio, ne ripropone la collocazione originaria, consentendone una lettura dal basso grazie a un sistema a sospensione. Nella medesima sala, frammenti di affreschi provenienti dalla Chiesa di Santa e Felicita (seconda metà XIV secolo) e, sulla parete di fondo, l'ampia scena raffigurante Il battesimo di Cristo di Francesco Morone (1517) proveniente dall'aula del capitolo del Convento dei santi Nazaro e Celso. A caratterizzare l'ambiente attiguo è un lungo fregio continuo (ben trenta metri) affrescato da Jacopo Ligozzi (1547-1627) e bottega per una sala di Palazzo Fumanelli, raffigurante la Cavalcata di Carlo V e Clemente VII a Bologna. Da questo punto in poi il percorso interno si ricollega alla restante collezione permanente arricchita di nuovi inserti come i bronzetti rinascimentali entro originali teche scarpiane e la banderuola segnavento in rame personificata da un san Rocco. Con quest'ultima inaugurazione Paola Marini saluta la città scaligera per passare, dopo 22 anni alla guida dei musei veronesi, alla direzione delle veneziane Galleria dell' Accademia. Nel trarre un complessivo bilancio la Marini ricorda i molti interventi di restauro attuati (Castelvecchio e le tre torri, casa di Giulietta, il Cavalcaselle stesso e il Museo Archeologico al Teatro romano la cui riapertura è prevista entro fine anno), ma sottolinea anche con orgoglio le grandi esposizioni (Pisanello nel 1996; Mantegna nel 2006, il Veronese lo scorso anno) senza tralasciare le attività di ricerca («fondamentali per un museo») e la programmazione di conferenze, incontri e seminari. La Marini inoltre non dimentica le fruttuose collaborazioni con Università, Soprintendenza, Fondazione di Verona, Banca Popolare di Verona e Artverona nonché il trend di visitatori in continua crescita. Ora per un anno la direzione passerà ad interim a Margherita Bolla, già in servizio presso i Civici Musei e forte di una ventennale esperienza, in attesa che il comune bandisca un concorso. L'auspicio è che il passaggio si riveli in continuità con il team di lavoro oramai consolidato con un'organizzazione che «dovrà essere sempre più collegiale». Unico rimpianto: «Il non aver potuto concretizzare a Verona una fondazione museale sull'esempio di quella veneziana e torinese».

Verona, Museo G.B. Cavalcaselle, affreschi oratorio santi Nazaro e Celso

Verona, Museo G.B. Cavalcaselle, l'affresco di Francesco Morone col Battesimo di Cristo

Verona, Museo G.B. Cavalcaselle, Sala con sottarchi di Altichiero

Verona, Museo Cavalcaselle, affresco di Jacopo Ligozzi

Veronica Rodenigo, 14 novembre 2015 | © Riproduzione riservata

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Verona urbs picta e marmorina | Veronica Rodenigo

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